L’Iliade di Zeno (poesia)
- 13 Agosto 2025
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Per «Sapore di poesia» presentiamo l’Iliade di Omero secondo la poesia ermetico-moderna di soglia. Mare e navi nere, ira, pianura d’Argo, mura d’Ilio, duello, pira, riscatto. Il blocco centrale (5 versi) accoglie la prova: combattimento e lutto. Il tempo è sospeso: fotogrammi uniti dal bianco più che dalla punteggiatura. Lessico quotidiano e rigoroso. Assente il “cavallo”: non appartiene all’Iliade, ma alla tradizione posteriore. Finale aperto: il pianto placa l’ira, l’alba non spiega, invita alla lettura.
Iliade
Mare che chiama
navi nere serrate
ira che nasce
si arma la pianura
mura di Ilio
duello alle porte
pira che fuma
riscatto che piega
notte che placa
si piange un eroe
alba su Ilio
Commento
Tre blocchi, firma 3-5-3: varco, prova, tregua. L’incipit invoca l’elemento-madre: mare e navi nere, soglia del viaggio. «Ira che nasce»: la mênis si fa icona, non invettiva. «Si arma la pianura»: la battaglia è gesto impersonale, collettivo. Le «mura di Ilio» alzano la scena senza topografie. «Duello alle porte» condensa Achille ed Ettore senza nomi propri. «Pira che fuma»: lutto e rito, non cronaca. «Riscatto che piega»: l’atto di Priamo riduce l’ira alla misura umana. Il blocco centrale, più pieno, segue la Carta: sviluppo dell’immagine. Endecasillabo di blocco: coesione che si avverte, non si conta. Lessico quotidiano, preciso: parole-pietra a bassa retorica. Tempo sospeso: i fotogrammi sono cuciti dal bianco, non dai nessi. La «notte che placa» prepara l’alba: tregua, non epilogo. «Si piange un eroe»: universalizza il lutto, senza monumenti. «Alba su Ilio» lascia aperta la soglia: la guerra non è finita.
Zeno V. Bolciani
Mercoledì 13 agosto 2025 – Anno XIX




















