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Roma. “In 4 giorni, hanno perso la vita 8 lavoratori. Ma in un paese civile, si può morire di lavoro? No! E crediamo sia giunto il momento di introdurre nel nostro ordinamento il reato di omicidio e di lesioni gravi e gravissime sul lavoro, oggetto di un disegno di legge a mia prima firma che abbiamo presentato al Senato”.

Lo afferma il senatore del M5S Luca Pirondini, che osserva: “Chiariamoci su un punto: la proposta non ha alcun intento punitivo. Tuttavia, se è stato introdotto il reato di omicidio stradale, non vediamo perché non dovremmo fare lo stesso per la sfera occupazionale, visto che solo lo scorso anno nel nostro Paese sono morte 1.041 persone sul lavoro”.

“La sicurezza e i controlli a monte devono diventare la priorità, se non vogliamo che accadano tragedie come quella della centrale di Bargi o del cantiere Esselunga a Firenze… che ci riporta peraltro a quanto sarebbe potuto accadere a Genova nel cantiere di San Benigno tra subappalti a cascata, massimo ribasso e controlli superficiali se non inesistenti. A Genova avevano ceduto rampe e cancellate senza conseguenze tragiche, e con ogni probabilità il pericolo di incidenti mortali era stato scongiurato anche grazie al M5S: il nostro coordinatore provinciale Stefano Giordano aveva infatti depositato tre esposti per denunciare, con chiare prove fotografiche, come i lavoratori fossero obbligati a lavorare con ritmi insostenibili e senza i dispositivi di protezione individuale”.

“Il Ddl presentato al Senato – conclude Pirondini – si somma a quello con cui il M5S chiede di istituire una Procura nazionale del lavoro, ipotesi caldeggiata anche da illustri magistrati specializzati in materia di infortuni. Auspichiamo che su questi temi maggioranza e Governo siano aperti al confronto”.
Nella foto: Luca Pirondini (foto inviata da Ufficio stampa MoVimento 5 Stelle)
(C.S.)