
‘Oltre gli schemi’, il punto della prof Antonietta Benagiano
- 20 Gennaio 2025
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Tempi drammatici i nostri: guerre altalenanti fra prosecuzione e stop (è quel che sta verificandosi nella guerra in Medio Oriente e in quella fra Russia e Ucraina) e anche tanti altri problemi dei popoli subenti ingiustizie e intolleranze, più o meno forti. Si potrebbe obiettare che sono stati da sempre così i tempi, e la Bibbia rintraccia la causa nella disubbidienza alla Divinità, in quel peccato dei primi esseri umani.
Tema ab initio molto dibattuto l’esistenza del male. Per taluni filosofi, a esempio Platone, Aristotele e Sant’Agostino, il male deriva da un uso improprio del libero arbitrio, da ignoranza secondo Socrate. Dovremmo poi sottolineare l’impossibilità di liberarcene, come fa rilevare Aristotele, perché esso è parte della natura umana, quindi “per eliminarlo bisognerebbe cambiare specie”, come afferma il filosofo.
Ma noi diciamo che non vorremmo mai cambiare specie perché quel potere nostro di decidere è libertà, idest unicità umana per la quale possiamo sprofondare oppure innalzarci tanto da ritenerci esseri quasi al di là dell’umano. Non abbiamo perso la nostra “semenza”, a ricordare la celeberrima terzina del Sommo Poeta, continuiamo a seguir “virtute e canoscenza”. Creazione tutta dantesca l’Ulisse che supera ogni limite, anche quello degli affetti più cari, dimentico pure che l’umano ingegno può essere follia. Superare le cosiddette Colonne d’Ercole, andare oltre gli schemi, ovvero al di là del confine del mondo allora conosciuto, era per Dante follia poiché la sete di conoscenza, quell’ardore ch’egli da peregrino avrà nel salire il monte del Purgatorio, non si legava in Ulisse a valori morali.
Del nostro pianeta noi oggi conosciamo tutto, deve la sete di conoscenza andare oltre, e l’inizio è stato nello scorso secolo con quel viaggio che portò nel 1969 all’allunaggio di tre astronauti. Impresa grandiosa che oggi appare ridimensionata da quanto una tecnologia spinta sempre più avanti potrebbe realizzare, dalle nuove conoscenze nel campo dell’astronomia. E la Terra appare quasi non essere più in grado di contenere i suoi abitanti che vanno alla ricerca di un altrove altrettanto con possibilità di accoglienza. L’umanità può divenire una specie multiplanetaria, secondo quanto è emerso dalle ultime ricerche nel campo della astronomia. Il razzo statunitense Starship, progettato per essere completamente riutilizzabile, è elemento cruciale verso la futura esplorazione dello spazio. Esso può creare una infrastruttura spaziale sostenibile in modo da poter vivere e lavorare nello spazio. Impresa certamente non facile, come dimostra quanto è successo qualche giorno fa all’astronave esplosa e finita in detriti sotto lo sguardo incredulo degli ingegneri di Space X.
Ma non si ferma il desiderio di conoscenza costitutivo dell’essere umano. Intanto a Boca Chica, in Texas, è stata anche creata una città, Starbase, che potrebbe diventare il centro della corsa umana verso lo spazio, verso Marte. Sogno dell’Amministratore delegato di Tesla Elon Musk, imprenditore sudafricano laureato in economia e fisica all’Università della Pennsylvania e in fisica dell’energia alla Stanford University in California. Cittadino canadese naturalizzato statunitense, Musk è da alcuni ritenuto un imprenditore visionario capace di cambiare il mondo, da altri solo una icona dello spirito del capitalismo tecnologico-finanziario statunitense. A parlare sarà il tempo. Starbase, per ora sito di lancio in prossimità dell’equatore, dove la superficie terrestre si muove più velocemente per la rotazione del pianeta dando pertanto una iniziale spinta significativa con un minore consumo del carburante (la Nasa sta intanto riprendendo il progetto del 2006 dell’ingegnere britannico Roger Shawyer di creare un motore senza combustibile), potrebbe divenire città futuristica da cui sostenere la colonizzazione di Marte.
Un primo passo per imprese inimmaginabili. Si è scoperto che nella Via Lattea esistono, a dir poco, circa 6 miliardi di esopianeti (1 pianeta per ogni 5 stelle simili al Sole). Di quale natura l’esopianeta? Per essere simile alla Terra deve apparire roccioso e girare attorno a una stella come il Sole, stare a una giusta distanza da esso, con una temperatura atta all’acqua e quindi alla vita. Ci saranno? Oh, sì! Noi pensiamo che la vita non può esistere solo sulla Terra, granellino dell’Universo. Ci piace essere visionari, per questo chiudiamo col pensiero del canadese Bob Proctor, scrittore e filosofo promotore del pensiero positivo: “Tutti i grandi uomini del passato sono stati visionari, erano uomini e donne che si proiettavano nel futuro. Pensavano a quello che sarebbe potuto essere, piuttosto che a quello che già era, e poi loro stessi entravano in azione, per fare in modo che queste cose accadessero”.
Immagine da Pixabay
Antonietta Benagiano
Lunedì 20 gennaio 2025 – Anno XIX