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Albenga. Anche se RaiTre, l’Ansa hanno parlato di qualche centinaio di persone, c’erano per lo meno 5 mila cittadini al corteo di ieri sera per chiedere alla Regione di ridare ad Albenga il Pronto Soccorso. Serrande abbassate, a partire dalle 17 e 30 da parte della stragrande maggioranza dei commercianti ed esercenti albenganesi che in questo modo hanno voluto segnalare il proprio sostegno all’iniziativa. Una grande e riuscitissima manifestazione, dal titolo: “Senza Pronto Soccorso di muore”, che ha visto la presenza di decine di sindaci, del Vescovo Borghetti, di tutte le associazioni del comprensorio ingauno, che è un territorio molto vasto, che va sulla costa da Andora a Ceriale e nell’entroterra arriva fino al Basso Piemonte.

“Il territorio ingauno è vastissimo – ha detto il vescovo Guglielmo Borghetti – e conta decine di migliaia di residenti. La Chiesa è presente su questo territorio e si schiera fortemente con questa iniziativa che ha lo scopo di ridare ai cittadini il Pronto Soccorso. I sindaci qui presenti sono tutti miei sindaci. Io sono qui, ma è come se fossi in mezzo a voi. La prova certa che questa non è una manifestazione politica è la mia presenza perchè questa iniziativa è sentita proprio da tutti i cittadini”.

Alla realizzazione di questo evento ha contribuito con grande impegno Gino Rapa, portavoce dei Fieui di Caruggi: “Grazie alle migliaia di persone che in un giorno feriale d’inverno – ha detto Rapa- si sono ritrovate per esprimere il loro bisogno di salute e assistenza, per protestare contro i ladri di sanità. E’ stato commovente vedere marciare tutti insieme bambini, mamme, anziani, disabili, le pubbliche assistenze, associazioni, il Vescovo, Sindaci, rappresentanti della destra e della sinistra, della maggioranza e dell’opposizione. La gente comune di Albenga, Alassio, Laigueglia, Andora, Ceriale, Loano, Finale, Villanova, Cisano, Pietra Ligure e di tanti paesi dell’entroterra e della Valbormida. Tutti uniti. Peccato per gli assenti che hanno avuto torto, peccato per quelli che hanno cercato di fare passare la manifestazione come partitica. E’stato, al contrario, un gesto politico altissimo, nobile: un territorio, una comunità che porta in piazza la propria volontà ferma, che chiede il rispetto dei propri diritti e si contrappone all’arroganza e alla presunzione di un individuo che pretende di decidere della salute e della vita degli altri. E non finirà qui”. In effetti serpeggiava fra i partecipanti alla marcia l’ idea di far sentire le proprie ragioni anche in occasione della Milano- Sanremo.

La manifestazione ha preso il via dinanzi alla sede della Croce Bianca di Albenga per raggiungere il nosocomio ingauno attraverso il centro cittadino. Ad aprire gli interventi delle autorità è stato il sindaco della “Città delle Torri” Riccardo Tomatis: “La scelta di sostenere questa manifestazione- ha detto Tomatis- è una scelta giusta e condivisa da tutti. Noi oggi dobbiamo alzare la voce per difendere un ospedale moderno che purtroppo non è mai stato valorizzato abbastanza. Inoltre va tenuto presente che l’Ospedale di Santa Corona non è in grado da solo di sostenere la richiesta di pronto soccorso del nostro vasto territorio. Non si possono aspettare sei otto ore per essere visitati. Inoltre in estate la popolazione del nostro comprensorio supera di gran lunga i 300 mila abitanti. Come è pensabile che un tale numero di cittadini possa afferire il Pronto Soccorso di Santa Corona. Tra poco inizierà l’estate e ad Albenga non ci sarà nessun presidio di Pronto Soccorso. Santa Corona da solo non sarà in grado di gestire questa situazione. Un buon politico non può ignorare una piazza così piena di gente. Dobbiamo urlare perchè venga tutelato il nostro diritto alla salute”.

Quando il corteo, aperto da una quarantina di ambulanze della Croce Bianca di Albenga, è giunto dinanzi all’ Ospedale è stato formato un cerchio con tutti gli striscioni presenti, è intervenuto il sindaco Tomatis e sono stati lanciati in cielo dei palloncini bene auguranti.
(Claudio Almanzi)