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“Genova bene comune – Quale futuro per la città”

All’iniziativa presenti Maurizio Maggiani, Michele Santoro e rappresentanti di associazioni, gruppi, comitati cittadini impegnati nella promozione della partecipazione alla progettazione e gestione della città

Genova. Venerdì 14 e sabato 15 giugno al Teatro Carlo Felice – Auditorium Eugenio Montale, in Passo Eugenio Montale, Genova, si terrà il meeting “Genova bene comune – Quale futuro per la città”.

Il venerdì il meeting si terrà dalle ore 14 alle ore 20 e il sabato dalle ore 9 alle ore 20.

La due giorni è organizzata dal gruppo  “Aretè – gruppo per la cittadinanza attiva”

Contatti: Via di Sottoripa 1A/54-16128 Genova, cell. 353 4599356

e-mail: arete.gruppocittadinanzaattiva@gmail.com

Il meeting di due giorni vuole essere una occasione per contribuire a costruire un racconto, una narrazione che vuole sostenere la conoscenza, il dialogo e testimoniare saperi ed esperienze,

Una serie di incontri con la Città per confrontare idee, proposte, pratiche, denunce.

Al meeting del Carlo Felice si alterneranno personalità della cultura, del mondo politico e rappresentanti di quel mondo di realtà, gruppi, associazioni che quotidianamente si impegnano per una città vivibile e una tutela dei beni comuni.

Tra gli ospiti più noti aprirà il convegno lo scrittore Maurizio Maggiani e interverrà il giornalista e animatore culturale Michele Santoro.

Il programma del meeting

Venerdì 14 giugno
Ore 14

_ Aretè, gruppo per la cittadinanza attiva – presentazione della giornata

_ Maurizio Maggiani – “Ma davvero la città di Genova vuole un futuro per sé?”

_ gruppo Aretè – Proposta di un Osservatorio urbano

IL DIRITTO ALLA PARTECIPAZIONE

15,20– 17,20

_ Francesco Chiodelli, Professore Geografia economica politica UniTo: “Pratiche partecipative: limiti e cautele

_ Giovanni Allegretti, Ricercatore Centro di Studi Sociali (CES) Università di Coimbra: “Costruire insieme sistemi partecipativi per massimizzare gli impatti trasformativi”

_ Vincenzo Lagomarsino, Avvocato e Vicepresidente di Italia Nostra Genova: “Aspetti giuridici e normativi della partecipazione”

_ Raffaella Capponi, Presidente Comitato di Via Vecchia e strade limitrofe e Portavoce Rete Genovese: “Azioni partecipative”

LA MOBILITAZIONE DEI CITTADINI TRA CRISI AMBIENTALE, ECONOMICA E LE GUERRE

1730 – 18,05

_ Michele Santoro, giornalista

_ Norma Bertulacelli

VERSO UNA CITTA’ EDUCANTE

18,15 – 20,00

_ Marco Montoli, Cooperatore sociale:  “La rigenerazione urbana come possibilità di una nuova cittadinanza?”

_ Luca Cavaleri, Educatore professionale, studente di psicologia e criminologia forense, attivista di Extincion Rebellion: “laboratorio pratico sulle curiosità: tattiche vincenti per una Genova educante”

_ Enrico Testino, educatore, operatore culturale, attivista civico: “Ecologia culturale delle città – Partecipazione ed educazione”

_ Edoardo Marinelli, studente Scienze Umanistiche: “Scuola e attivismo: la partecipazione dei giovani nel mondo contemporaneo”

SABATO 15 GIUGNO

Apertura meeting

h 09.20-09.30

_ Aretè,  Gruppo per la cittadinanza attiva

LE GRANDI OPERE

9.30-11.00

_ Francesco Chiodelli, Professore Geografia economica-politica, UniTo: “Sviluppo urbano e grandi opere tra pratiche illegali e infiltrazioni criminali”

_ Andrea Moizo, giornalista: “Opacità amministrative e commissariamenti “

_ Ermete Bogetti, ex magistrato Corte dei Conti: “    Deregolamentazione, deresponsabilizzazione, impunità e aspetti autoritari nella realizzazione delle grandi opere”

_ Vincenzo Cenzuales, Prsidente Associazione Mobige: “Dal terzo valico allo sky metro: storie di ordinaria malamministrazione”

Pausa                                                                                                                                 h 11.00-11.10

MUTAMENTI DELLA CITTA’ E ATTIVITA’ PRODUTTIVE

11.10-13.10

_ Andrea Moizo, giornalista: “Porto-industria-infrastrutture-turismo-energia”

_ Stefano Fera, Architetto-Presidente Italia Nostra Genova: “Il mito della metropoli come modello urbano sbagliato”

_ Riccardo Degli Innocenti, esperto portualità: “Porto, portualità e città”

_ Antonio Ferrari, Segretario Nazionale Sindacato generale di classe: “Conflitto capitale/lavoro/salute. Il caso Taranto”

_ Maurizio Conti, Porfessore ordinario Economia Politica UniGe; “I limiti dello sviluppo turistico”

_ Antonio Caminito, già Segretario Fiom Liguria: “La città possibile”

Coffee break                                                                                                   h 13.10-14.00

SALUTE E QUALITA’ DELLA VITA

14.00-16.00

_ Claudio Calabresi, medico: “Il diritto alla salute dei cittadini-Situazione e prospettive per la sanità pubblica”

_ Amedeo Gagliardi, portavoce Coordinamento Quarto Pianeta: La città che cura”

_ Federico Valerio, chimico ambientale: “L’aria che tira a Genova. Come renderla salubre in tutta la città”

_ Valerio Gennaro (intervento registrato), medico epidemiologo: “La sanità privata nuoce gravemente alla salute”

_ Paola Panzera, Portavoce del movimento indipendente I cittadini di Carignano:”Nuovo ospedale Galliera: da dono a debito”

AMBIENTE

16.10-18.00

_ Francesca Neonato, agronoma e paesaggista: “Gli ecosistemi verdi nella visione strategica di città resilienti”

_ Antonio Di Natale, Biologo marino” La salute del mare”

_ Maurizio Pallante, Fondatore Movimento decrescita felice: “La conversione economica dell’ecologia”

_ Andrea Agostini, Presidente circolo Nuova Ecologia: “Politiche e gestione del verde urbano”

LE IDENTITA’ DELLA CITTA’

18.00-20.00

_ Luca Borzani, storico: “Oltre le retoriche dell’identità”

_ Agostino Petrillo, Professore di Sociologia Urbana, Politecnico di Milano

CONCLUSIONI

_ Aretè, Gruppo per la cittadinanza attiva

Perché un convegno sulla città

Una narrazione che ha radici nel diritto e propone alternative alle derive più autoritarie per la tutela del Bene Comune.

Si tratta di un bene comune tangibile che riguarda tutte le risorse umane, naturali e culturali di un territorio e dei suoi molteplici linguaggi.

Il bene comune è multiforme come multiformi sono le identità di una città, di un territorio. Identità mescolate e stratificate che esprimono il rapporto con il tempo e con la storia di un luogo. Parlare del bene comune e della sua tutela può dare maggiore senso alla convivenza  ed alla condivisione, alle comunità, ridefinendo di volta in volta lo stesso concetto di identità dei luoghi.

Un Bene che riguarda le pratiche solidali, la democrazia partecipativa e responsabile, l’attivismo civico.

Maggiore è la tutela e la cura di un bene comune e maggiore sarà il livello di cultura e civiltà espresso da un territorio.

Genova sta attraversando una grave crisi politica e sociale e forte è la spinta alla mobilitazione ed alla partecipazione della cittadinanza che vuole riaffermare la centralità della persona, i bisogni e le reali esigenze della gente, il primato della relazione, le rappresentanze più diversificate del territorio.

Vogliamo parlare di pratiche partecipative, di salute e di cura, di uno sviluppo urbano verde, etico e sostenibile, promuovere fonti di energia rinnovabili, pratiche di consumo e di produzione eque, una economia basata sulla tutela del Bene Comune e non sul suo sfruttamento.

Vogliamo denunciare progetti dissennati e dannosi , abusi e illeciti, carenze strutturali ma soprattutto individuare soluzioni concrete e praticabili, proposte e idee innovative.

Vogliamo parlare di diritto alla città, di dialogo interculturale e intergenerazionale.

Per realizzare un cambiamento crediamo sia necessario superare divisioni, l’abitudine a settorializzare e a circoscrivere ambiti, discipline, culture e territori  per disegnare in maniera unitaria un futuro per Genova e per la Liguria.

A Genova la Rete dei Comitati sta cercando di affermare il diritto di partecipazione della cittadinanza ai processi decisionali che riguardano le trasformazioni dei territori in cui vivono, cercando di tracciare una rotta. Di contestare scelte calate dall’alto e imposte dall’oggi al domani senza alcun ascolto delle reali esigenze delle persone.

Si tratta di comitati, gruppi e associazioni differenti ma adiacenti, che affrontano problemi comuni e criticità specifiche dei loro luoghi dando forma alla  mobilitazione, ad azioni di protesta e di proposta.

Il meeting  “Genova Bene Comune. Quale futuro per la città“ ha riunito in otto tavoli tematici istanze, idee, saperi e pratiche diverse cercando di tessere una rete di  scambio di beni comuni. Una narrazione collettiva che ha a che fare con l’esperienza  e l’ideazione per confrontarci e interrogarci sul futuro della città, oltre i suoi confini.

Non si può parlare di Genova senza parlare della sua aria,  (sempre più irrespirabile), del suo mare, del suo entroterra così intrecciato e legato alla città. Del lavoro e della cultura dell’apprendimento che sono parti indissolubili dell’identità di Genova. Della cura indispensabile alla salute e alla vita delle persone e di quanto può renderla più piacevole e dignitosa.

Del grande patrimonio  che rappresenta la meravigliosa biodiversità del territorio ligure.

Genova ha dovuto affrontare catastrofi di ogni genere ma soprattutto disastri e crisi, anche recenti, che hanno origine nella irresponsabilità, nella superficialità, nel menefreghismo e nell’incuria, nel malaffare e nella corruzione politica. Tutto questo ha fortemente messo in discussione il cosiddetto modello Genova ed un ‘idea di sviluppo fallimentare che ha minato interi settori produttivi. Riteniamo che questa crisi non debba essere affrontata con le solite logiche emergenziali/compartimentali  (ispirate  da un pensiero a  breve termine) ma in maniera unitaria, attraverso  la contaminazione delle discipline, delle conoscenze, delle scienze, delle pratiche e delle esperienze concretamente vissute.

Futuro deriva dal verbo futurus, participio futuro del verbo essere, indica una dimensione non ancora esistente ma immaginabile, un pensiero a lungo termine. Invece siamo inclini a non esplorare un futuro remoto, generazionale, e  lo sguardo corto, troppo spesso miope della classe dirigente  non apre ad una visone ampia.

Genova ha necessità di dee e progetti lungimiranti per veicolare  futuro in maniera ampia, laterale, inclusiva, complementare,

Il meeting vorrebbe essere solo l’inizio di un possibile culturale e politico,  di una ricerca che ci auguriamo possa continuare nel tempo per produrre ibridazioni,  innovazione e un reale, radicale cambiamento  per Genova e la Liguria.

Una porta aperta su di un futuro che vogliamo poter scegliere e decidere.
(C.S.)  

Mercoledì 12 giugno 2024 – Anno XVIII