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Venezia. Non ci sono solo grandi yachts di lusso, i motori, i sommergibili, le barche elettriche e le navi da guerra al quinto Salone Nautico Internazionale di Venezia, c’ anche spazio per l’arte. Il legno, il vetro, le corde, il design, la pittura, l’inventiva, la bellezza sono gli ingredienti che maggiormente hanno colpito i visitatori ponentini in questa edizione del salone veneziano. Certo ci sono tutti gli ingredienti ideali per far gioire gli amanti del mare, ma c’è molto di più all’ Arsenale. Gli artigiani, i mastri d’ascia, i vetrai, gli artisti, gli scrittori portano nel mondo del lusso la tradizione.

Già più di 50 mila i visitatori della kermesse, ospitata in uno dei più antichi arsenali marittimi realizzati, uno dei luoghi più belli al mondo. L’arte insomma al salone non è soltanto rappresentata dalla stupenda installazione di Quinn (“Le mani”), ma anche da artisti ed artigiani come “Salviati” il vetro contemporaneo dal 1859, con uno stand che presenta una ampia scelta dei capolavori reliazzti nei suoi 165 anni di vita dalla fornace artigianale di Murano. Grande ammirazione suscitano le sale dei Cantieri nautici artigianali che producono le imbarcazioni in legno dei maestri d’ascia, fra cui spiccano quelle di Agostino Amadi di Burano. Storia, tradizione ed arte sono grandi protagoniste con le scuole di Voga Veneta che nel Rio delle Galeazze offrono a tanti visitatori l’opportunità di una prima lezione di voga sulle storiche imbarcazioni veneziane. E sono vasti gli spazi che ospitano imbarcazioni storiche e moderne per la voga veneta nella quale le due più utilizzate carene sono quella “caorlina” e “gondola”.

Tante le opere d’arte presenti nello Spazio Thetis all’ Arsenale Nord (Capannone 106) dove è stata allestitala personale di Toni Fontanella, il “Maestro delle Barene”. Da qui si accede agli spazi dedicati alla ampia collezione di sculture ed opere d’arte ospitate nel giardino Thetis. Fra la decina di artisti presenti: Beverly Pepper, Renato Meneghetti, Antonio Bonfigli, Velasco Vitali, Arturo Montanelli, Giorgio Piccaia, Federico De Leonardis e Pinuccio Sciola. E nel Capannone del CNR che ospita le ultime ricerche in campo nautico delle Università Italiane è presente l’artista dell’ EcoArt Francesca Busca, che vive a Londra e per realizzare le sue opere utilizza gli scarti degli uffici della “City”. Appartiene alla corrente artistica che si basa sul riutilizzo dei materiali di scarto legata al progetto “Art for Trasch”.
Foto: Rosa Daros

(Claudio Almanzi)