Consegnati ad Arnasco i premi della Cooperativa Olivicola

Arnasco. Due sono state ieri le premiazioni per l’ “Arnasca d’Argento” 2024: al noto scrittore, editore e giornalista Luigi Caricato ed all’ideatore della scuola dei muretti a secco l’ingegner Giancarlo Isella, mentre all’Istituto Agrario di Albenga è stato assegnato il Premio Gianni Alberti: a ritirare il riconoscimento sono stati il preside dell’Istituto “Giancardi-Galilei-Aicardi” Massimo Salza, la docente Mariella Gaudenti e lo studente Matteo Grana che ha svolto una interessante relazione sulla vita e sulle tante iniziative realizzate dal compianto Gianni Alberti.

Il convegno è stato organizzato dalla Cooperativa Olivicola Arnasco, dalla locale Pro Loco e dal Comune per festeggiare il 40esimo Anniversario della Cooperativa ed il 25esimo anno della scuola dei Muretti a secco. Ad intervenire al convegno dal titolo: “L’Arnasca: una varietà unica al mondo” sono stati la professoressa Antonella Mirone che ha presentato il volume rievocativo dei 40 anni della cooperativa dal titolo: “ Nell’olivo le nostre radici. Dal Consorzio alla Coopertiva”;  il dottor Tommaso Bodini che ha presentato la storia della coltivazione del’Arnasca dal 1600 ad oggi; il dottor Marco Rogliatti che ha spiegato i notevoli benefici sulla salute e le proprietà dell’EVO Arnasca; il giornalista Luigi Caricato che ha parlato del Turismo applicato all’ olio ed il Maestro Samuele Cama, Direttore della Scuola dei Muretti che è intervenuto raccontando alcuni aneddoti e presentato un toccante brano musicale, insieme a Dante Gallizia, per festeggiare il 25esimo anniversario della scuola internazionale.

Ad aprire il convegno, alla presenza di autorità (fra cui l’assessore regionale Angelo Vaccarezza), dirigenti delle associazioni agricole di categoria e sindaci dei comuni vicine, erano stati il presidente della Cooperativa Luciano Gallizia che ha raccontato i primi 40 anni di vita del sodalizio olivicolo di Arnasco ed il sindaco di Arnasco Matteo Mirone che si è detto molto lusingato di quanto i suoi concittadini siano attaccati alle tradizioni ed alla cultura olivicola dell’Arnasca.
Foto Silvio Fasano