
Savona. Teatro. Der Kaiser von Atlantis di Viktor Ullmann
- 25 Gennaio 2025
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TEATRO DELL’OPERA GIOCOSA
SAVONA NEL GIORNO DELLA MEMORIA
26 E 27 GENNAIO 2025 Der Kaiser von Atlantis di Viktor Ullmann.
Savona. Nell’Ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo, il Teatro dell’Opera Giocosa, in coproduzione con il Lerici Music Festival, il Conservatorio Puccini di La Spezia e Opera for Peace mette in scena al Teatro Chiabrera di Savona, il 26 gennaio alle ore 17 Der Kaiser von Atlantis oder Die Tod-Verweigerung(L’imperatore di Atlantide o Il rifiutodellamorte), leggenda in un atto e quattro scenedi Viktor Ullmann su testo di Peter Kein, unica opera a noi giunta interamente composta nell’orrore di un campo di concentramento.
Ullmann, allievo di Schönberg e Zemlinsky, internato a Theresienstad e lìincaricatodelleattivitàmusicali e recreative, compose Der Kaisertra il 1943 e il 1944. Le prove, sotto la direzione di Rafael Schächter si tennero fino al marzo dell’44 quando la censura nazista si rese conto che l’imperatore Overall (anglicizzazione di ŰberAlles) era una tagliente caricatura di Hitler e ne fermò l’allestimento.
Trasferito ad Auschwitz, dove sarebbe stato mandato nelle camere a gas due giorni dopo l’arrivo, Ullmann consegnò la partitura dell’opera al bibliotecario del campo Utzit che, temendo di morire, la passò ad Hans Günther Adler. Questi liberato il 27 gennaio dal campo, dall’arrivo dell’Armata Rossa, si trasferì in Inghilterra e della partitura non si seppe più nulla fino al 1972 quando il direttore d’orchestra Kerry Woodward la ritrovò e, dopo averla integrata delle parti mancanti, la presentò per la prima volta al pubblico al Bellevue Centre di Amsterdam, il 16 dicembre 1975.
Che valore hanno la vita e la morte in un mondo in cui le persone sono state private della loro dignità? Questa è la domanda attorno alla quale ruota l’opera di Ullmann composta nel 1943-44 per un ensemble di solisti di prim’ordine tra gli orrori quotidiani del lager di Terezín in cui erano rinchiusi il compositore e il librettista Peter Kien. Il campo di concentramento ceco era stato scelto dalla propaganda nazista come modello per mascherare le atrocità e gli orrori dei campi di sterminio: qui si giravano film di vita apparentemente idilliaca, vi erano dei caffè, vi venivano allestiti concerti e rappresentazioni teatrali (1). La partitura di Ullmann è sopravvissuta quale testimonianza di appassionata resistenza artistica contro un regime inumano.
L’opera racconta la storia del paranoico imperatore Totalitario (Overall) che fa la guerra con una tale passione che persino la Morte decide di prendere posizione contro di lui. Trattenuta dalla silenziosa accettazione delle masse, la roccaforte del sistema dell’ingiustizia imperiale perde il suo potere nel momento in cui la Morte si dimette dai suoi doveri. L’immunità alla morte di cui parla la vicenda doveva suonare crudelmente sarcastica nel lager di Terezín, luogo di morte per 140 mila persone.
Di fronte alla morte meccanizzata su scala industriale presieduta dall’Imperatore di Atlantide, Arlecchino e Morte – «la vita che non può più ridere e la morte che non può più piangere» – si riducono a osservatori di un mondo «che ha dimenticato come dilettarsi nella vita e morire di morte». Quando l’Imperatore dichiara una guerra di tutti contro tutti, la Morte sente di essere stata derubata di ogni dignità e rifiuta di servire ancora l’Imperatore. Se la morte perde il suo orrore, tutto perde senso: che potere ha un despota assassino se nessuno nel suo impero può più morire? Non si possono eseguire esecuzioni, i soldati si dimostrano incapaci di uccidersi a vicenda e ben presto l’intero Paese viene sopraffatto dalle aspre proteste dei morti viventi contro l’immortalità che è stata loro imposta. La Morte si offre di porre fine al suo sciopero se l’Imperatore accetta di sacrificarsi «come il primo a subire questa nuova morte«. L’Imperatore allora dà l’estremo saluto e segue la Morte.
La regia è di Stefania Panighini mentre l’orchestra sarà diretta dal Maestro Giuseppe Bruno. Il cast è formato da giovani artisti internazionali con luci e scene di Andrea Tocchio.
Il 27 gennaio con due spettacoli alle ore 10 e alle ore 11.45 l’opera è dedicata al Progetto Scuole realizzato in collaborazione con ANED Savona e Imperia . Si sono conclusi gli incontri per tutti gli studenti partecipanti al progetto di Savona e Provincia che hanno accolto nei vari istituti la responsabile Emanuela Ersilia Abbadessa per la preparazione all’ascolto e le riflessioni sulla celebrazione del Giorno della Memoria .
“Sono stata piacevolmente e calorosamente accolta da tutti gli insegnati e alunni che si sono dimostrati attenti, partecipi e molto preparati dai loro professori. Insieme al Teatro dell’Opera Giocosa sono lieta di tale positivo riscontro e unitamente ringraziamo anche l’Ufficio Scolastico Provinciale che ci supporta nelle varie iniziative.”
La biglietteria per il pubblico è aperta al Teatro Chiabrera dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.30, domenica 26 gennaio dalle ore 16.
C.S.
Sabato 25 gennaio 2025 – Anno XIX