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Albenga. Si è svolta ad Albenga la conferenza di presentazione di un’opera fondamentale per la conoscenza della storia della diocesi ingauna. La grande attesa per gli studiosi ed appassionati di Storia della Diocesi di Albenga-Imperia è finita: Alma Oleari, Franco Boggero e Giorgio Fedozzi hanno svelato i retroscena che hanno portato, dopo oltre vent’anni ed un lungo ed appassionante lavoro, alla pubblicazione cartacea e digitale del “Sacro, e vago Giardinello”.

C’era il “gotha” della cultura del Ponente alla presentazione, con studiosi, giornalisti, politici, ricercatori, rappresentanti di enti e fondazioni, esperti d’arte, sindaci e storici che hanno preso parte all’evento che si è svolto nella Chiesa di Santa Maria in Fontibus.

La moderatrice, la dottoressa Alma Oleari, direttrice dell’Archivio Storico Diocesano, ha dato la parola al padrone di casa il Vescovo della Diocesi Sua Eccellenza Guglielmo Borghetti. La Oleari ha raccontato la genesi dell’impresa ed ha poi presentato Franco Boggero, che ha riassunto il contenuto dell’opera. Ad intervenire per ultimo è stato Giorgio Fedozzi, il coraggioso ricercatore ed appassionato che ha iniziato a trascrivere un primo tomo dell’opera del canonico albenganese Gio. Ambrogio Paneri. Paolo Zanelli ha anche letto un paio di brani tratti dalla ponderosa opera, scritta dal Paneri su impulso dell’allora vescovo di Albenga Monsignor Pier Francesco Costa.

Il “Sacro, e vago Giardinello”, opera fondamentale per gli studiosi della storia, dell’arte e della vita religiosa della Liguria occidentale tra il XV e il XVII secolo ora è disponibile sia in formato cartaceo sia in digitale e può essere una occasione stimolante per approfondire la conoscenza delle centinaia di chiese, oratori, conventi, collegiate, ospedali, reliquie, pievi, castelli, monumenti, confraternite, cappelle, monti di Pietà, monasteri, parrocchiali e case canoniche, compresi in quello che era il vasto territorio diocesano da Finale Ligure fino a Bordighera.

Editi dalla Delfino Moro e curati da Giorgio Fedozzi e Gianluca Robbione, i tre volumi contengono anche un interessante

intervento di Guglielmo Borghetti e le illuminanti introduzioni di Alma Oleari, Luciano Livio Calzamiglia, Alfonso Sista e Francesca Christina Porro. Scritto fra il 1624 ed il 1625 il prezioso manoscritto è conservato ad Albenga, presso il Fondo Capitolare dell’Archivio Diocesano.

Monsignor Pier Francesco Costa, l’allora vescovo della città Albenga, coadiuvato dal canonico della cattedrale Ambrogio Paneri, a partire dal 1624, guardando la propria diocesi, iniziò a scrivere il “Giardinello”.

“Ne nacque -spiega la Oleari – all’interno dei suoi tre tomi per un totale di 2072 pagine, una descrizione dettagliata delle 164 località del Ponente Ligure che a suo tempo componevano la Diocesi. Da Finale a Sanremo venne descritto il paesaggio; l’architettura, gli arredi e i pregi artistici delle parrocchie; l’amministrazione delle stesse (legati, lasciti, decime, ecc.); le rendite; gli elementi naturali come i corsi d’acqua o i confini parrocchiali; le consuetudini; il numero delle famiglie e degli abitanti della parrocchia. Se oggi quest’opera è fruibile a tutti, lo si deve alla generosità e alla fiducia riposta nel progetto da parte della Fondazione De Mari, Fondazione Carige, Comune di Albenga, Comune di Pietra Ligure, Comune di Imperia, Comune di Sanremo, Le Muse a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti”. L’opera è stata dedicata al Canonico Don Antonio Bonfante (Rezzo 1915- Albenga 2002) Direttore dell’Archivio Diocesano dal 1991 al 2002, autore della prima trascrizione del Sacro e Vago Giardinello, messa a disposizione di studiosi e cultori di storia locale.
(Claudio Almanzi)