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“Organizzare non è semplice, ma poter giocare e ritrovarsi mantiene alta la speranza di poterci presto lasciare alle spalle questo brutto periodo”

Alassio. È ancora dallo sport che arriva l’entusiasmo e la speranza di ritrovare una Alassio attiva, con eventi, persone e turisti che raggiungono la città del Muretto per trascorrere qualche giornata nella riviera ligure.

Con il patrocinio dell’assessorato allo sport del Comune di Alassio, dopo la vela, è il tennis ad accendere i riflettori sulla cinquantaduesima edizione dei campionati internazionali d’Italia per veterani in scena da venerdì 9 aprile sui campi in terra rossa dell’Hanbury Tennis Club di Alassio: cornice prestigiosa e suggestiva, simbolo della storia della città e dell’influenza inglese dei secoli scorsi.

“Sono 277 gli iscritti – spiega John Skordis, presidente del circolo e direttore del torneo – e, mentre non abbiamo registrato cali di presenze tra gli italiani, il Covid ha bloccato un buon 50% degli iscritti stranieri, specie i più distanti, quelli che arrivavano da Australia e Stati Uniti. I numeri sono comunque importanti e il livello dei partecipanti è come sempre molto alto, campioni del mondo delle rispettive categorie e qualche ex pro dell’Atp. Numerosa anche la rappresentanza locale, con molti giocatori iscritti tra i soci dell’Hanbury alcuni dei quali sicuramente in grado di ben figurare a livello internazionale”.

Luca e Giovanni Villani Enrico e Vittorio Gamba, Yari Tarantino, Emanuele Mantineo, Davide Romani, Paolo Guido, Giovanni De Stefano, anche il consigliere Rocco Invernizzi, sono tra i protagonisti di casa dell’evento che da venerdì 9 aprile terrà banco fino a venerdì 16.

“Nella categoria Over 60 – aggiunge – intitolata alla memoria di Edoardo Rosso, fondatore del torneo, registriamo il ritorno di Pier Paolo Castagna, vincitore dell’edizione di due anni fa, determinato a riconquistare titolo e trofeo”.

“Non è semplice – conclude Skordis – organizzare un evento nel rispetto di tutte le prescrizioni imposte dalla normativa anti-covid e forse si perde un po’ di spontaneità, ma poter giocare, ritrovarsi mantiene alta la speranza di poterci presto lasciare alle spalle questo brutto periodo“.
(C.S.)