La poesia si fa soglia: Virgilio, guida e misura
Nella rubrica «Sapore di poesia» incontriamo oggi Virgilio: guida e misura del viaggio dantesco, presenza di ragione e pietà che accompagna nella selva e oltre, fino alla soglia del paradiso.
Luce che guida
Passo che insegna
voce raccolta
strada che apre
ombra che veglia
misura che resta
dubbio che cede
cuore che impara
soglia che attende
mano che lascia
silenzio che parla.
Commento
La poesia adotta il blocco unico per restituire la continuità dell’accompagnamento virgiliano: nessuna scena, ma una linea di passi e segni. L’avvio “Luce che guida” concentra funzione e emblema: la ragione luminosa che orienta. “Passo che insegna” e “voce raccolta” descrivono un magistero sobrio, lontano da enfasi. Nel centro, “strada che apre” e “misura che resta” fissano l’idea di ordine: la via si fa praticabile e il limite diventa custodia. Il lessico è quotidiano; i verbi sono ridotti; prevale la forma nominale con impersonalità piena. “Dubbio che cede / cuore che impara” registra l’effetto educativo della guida. La chiusa, “soglia che attende / mano che lascia”, allude al congedo a ridosso del paradiso: la guida porta fino al limite e poi si ritrae. Punteggiatura minima e unico punto finale custodiscono il respiro di soglia.
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Zeno V. Bolciani
Sabato 5 aprile 2025 – Anno XIX