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Albenga. Visto il notevole successo di pubblico e l’interesse suscitato nella critica, la mostra “Antichi mestieri”, ospitata nella Torre Civica di Albenga, è stata procrastinata fino a domenica 26 novembre.
Dopo i cento scorci dedicati alla Città delle Torri Sergio Giusto è infatti tornato com maestria a descrivere la sua città con un po’ di nostalgia attraverso gli antichi mestieri andati perduti: “Dopo la Mostra 100 quadri per Albenga, che considero il preludio per la mostra di oggi- ci ha spiegato Giusto- ho realizzato una serie di quadri dedicata agli antichi mestieri. Sono passato quindi dal ricordo dei luoghi a quello degli artigiani e delle persone legate alla mia infanzia. I protagonisti sono le lavandaie che lavoravano al fiume, il falegname, il carrettiere, come era mio nonno, il contadino, come mio padre, Pasqualin da cui ho comprato la mia prima bicicletta, l’ orafo Buffa, i maestri d’ascia, il cestaio, gli artigiani di Via dei mille, gli elettricisti di via Dalmazia, lo spazzacamino, la raccolta delle olive, la vendemmia che si faceva a Salea, Puppo che sfornava la farinata. Ricordi lieti e nostalgici che mi hanno allietato durante i lunghi anni, a volte difficili, in cui ho vissuto lontano da Albenga”.

Allievo del grande Maestro Silvano Gilardello, direttore dell’ Accademia di Verona, e del noto scultore Pino Castagna, Giusto è un artista versatile e poliedrico: scultore e grafico, legato anche all’ Art Brut ed a quella del riciclo, ha sperimentao svariate tecniche ma quella nella quale è maestro è quella legata all’instintiva espressione materica nella quale esprime tutta la sua forza e capacità di fissare in pochi tratti distintivi l’essenza delle cose. “La mia arte – spiega- è impostata su criteri simbolici avallata da quella frase di Dino Buzzati che sosteneva che il simbolismo è una seducente follia di visioni”. Ed in effetti molte sue opere sono dense di significati e di personaggi, di colori e strutturate su diversi piani, a volte molto complesse e frutto di grande e raffinato lavoro. Giusto, che ha alle spalle molte personali e collettive, fanno parte di decine collezioni private prestigiose. Ha ottenuto notevoli successi nella Fiere di Padova, Cremona, Forlì e Zurigo.  Attualmente la galleria d’arte di riferimento per l’artista è quella milanese PassepARTout Unconventional di Elena Ferrari.

Terminata questa struggente, affascinanbte e bella mostra non ci resterà che attendere solo un pochino: la prossima impresa di Sergio sarà un’altra camminata? o ci sarà un’ altra grande esposizione? chissà cosa uscirà dalla sua vulcanica fantasia. A noi non resta che attendere, ma siamo certi che, qualsiasi cosa combini, sarà un altro grande successo.
(Claudio Almanzi)