La poesia si fa soglia: Ciacco

Questa settimana, per la rubrica Sapore di poesia, incontriamo Ciacco: non il racconto, ma il segno. Fango e pioggia greve, il ringhio di Cerbero, il peso che trascina. E, nel respiro, la memoria di Firenze che ancora chiede.

Ciacco

Ciacco nel fango
Pioggia che pesa
Cerbero abbaia

Ventre che grava
Bocche ingorde
Fango negli occhi
Voce che chiede
Firenze nel fiato

Nulla riscatta
Memoria che duole
Buio che resta.

Commento

Il ritratto procede per icone concrete: fango, pioggia, ringhio. La colpa non viene spiegata; è peso che grava sul corpo e ottunde lo sguardo. La voce che chiede introduce l’unico varco umano: non giustificazione, ma memoria civile, Firenze nel respiro. Nessuna enfasi: ciò che resta è una presenza schiacciata, priva di luce. La poesia tiene insieme materia e destino, lasciando il lettore davanti a un dolore senza svolta.

Zeno V. Bolciani

Sabato 31 maggio 2025 – Anno XIX