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Albenga. Un interessante incontro con il Vescovo Carlos Moreira Azevedo si è tenuto ad Albenga; l’intervento dell’illustre prelato aveva lo scopo di dialogare sul tema dei beni culturali e l’identità comunitaria.

Al centro della riflessione del Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche l’interrelazione tra opere d’arte, comunità e tessuto sociale. L’evento, che è stato organizzato dalla Diocesi di Albenga-Imperia, in collaborazione con il progetto di valorizzazione dei beni artistici Formae Lucis, con Fondazione Oddi e con Fondazione Agostino De Mari, si è affiancato alla mostra “Onde barocche – Capolavori diocesani tra 1600 e 1750”. Monsignor Azevedo ha potuto anche visitare la mostra al Museo Diocesano di Albenga, apprezzando l’allestimento e le opere esposte. All’incontro, fortemente voluto dal direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi Castore Sirimarco, e che ha coinvolto anche il Museo Diocesano, erano presenti il vescovo diocesano S.E. Monsignor Guglielmo Borghetti ed il vescovo di Ventimiglia Sanremo S.E. Monsignor Antonio Suetta, il sindaco e il vicesindaco di Albenga, Riccardo Tomatis ed Alberto Passino, il vicesindaco di Pieve di Teco Rosanna Zunino.

Non sono mancate la rappresentanza dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, anche nella persona della dottoressa Josepha Costa Restagno, dell’associazione Antiche vie del Sale, dell’Uni3 Comprensoriale Ingauna, dell’UCAI e del liceo Giordano Bruno di Albenga, presente con una classe e la sua docente professoressa Silvia Rossetto. Hanno collaborato anche la studiosa e scrittrice Magda Tassinari, il direttore del Museo Diocesano Canonico Don Mauro Marchiano, l’assessore provinciale Alessandro Navone ed il presidente Ucai Giovanni Sardo.

Erano presenti all’evento anche il Canonico Monsignor Bruno Scarpino ed i padroni di casa di Palazzo Oddo, il professor Riccardo Badino ed il dottor Roberto Pirino. Monsignor Azevedo ha presentato al pubblico una riflessione generale sul rapporto che intercorre tra opere d’arte, comunità e tessuto sociale che le ha formate, evidenziando la capacità di interazione tra l’arte prodotta e il contesto sociale che le ha permesso di crescere.

“Ogni epoca – ha spiegato monsignor Azevedo – ha avuto il suo linguaggio e la sua storia e questo rapporto è sempre stato proficuo e fecondo di interrelazioni e comunicazioni anche attraverso le scelte che ogni epoca, e ogni luogo, hanno operato esprimendosi nell’arte”. Con il suo illuminante intervento ha catturato così l’attenzione del pubblico che ha partecipato con domande e con la richiesta di ulteriori approfondimenti sul rapporto tra arte, comunicazione del divino e comunità. La riflessione in sala ha toccato anche il tema della liturgia, concludendosi poi con l’intervento di Sua Eccellenza Monsignor Guglielmo Borghetti e con il suo ringraziamento finale per la presenza stimolante di Monsignor Azevedo alla discussione. L’evento è stato promosso da “Formae Lucis”, progetto dell’ufficio beni culturali della diocesi di Albenga-Imperia.
(Claudio Almanzi)