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Barcellona Pozzo di Gotto. Una vena inesauribile. Pepite sono tutte le sue opere di poesia, scultura, pittura, interpretazioni teatrali, film, documentari, critiche,… E l’ultima è ““Il Responso – L’unica lettera d’amore”.

Un’attività artistica che non conosce confini. Stiamo parlando del noto artista Giuseppe Messina, le cui doti artistiche sono riconosciute in Italia e all’estero (un centinaio le mostre e diverse opere in note Gallerie internazionali). E’ stato premiato, tra l’altro, con una medaglia d’oro dalla Presidenza del Senato della Repubblica per la trilogia dedicata a Omero (“Odissea ultimo atto”, “La leggenda di Omero” e “Stirpe di Atlantide”); con l’alta onorificenza della Presidenza della Repubblica con la targa d’argento e con il Trofeo dell’Assemblea della Regione Sicilia, rispettivamente per i suoi 40 anni e per i suoi 45 anni di attività artistica e culturale.

Ma torniamo ai nostri giorni.

Sono trascorsi solo tre mesi dalla stampa del suo “Monologo dedicato a Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita” e nei giorni scorsi il Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ha stampato un suo ennesimo volumetto: “Il responso – L’unica lettera d’amore” con questa dedica: “L’amore, è certo, merita a parte

un cantico infinito per un coro di dolci note, sacra melodia che, per chi soffre, gli sia ristoro”.

Si tratta di un’opera nata per puro caso, come ci ha detto lo stesso artista, dopo aver cominciato a descrivere tutto quello che gli era successo quando nessun medico riusciva a capire il perché di un suo grave malore, fino a quando non venne ricoverato nel reparto di malattie infettive (tredici giorni nell’aprile 2013), dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, dove è stato seguito dal primario prof. Salvatore Bruno che lo “tirò fuori”, come possiamo dire, da quella che poteva rivelarsi una malattia letale. L’artista, molto depresso, dubitava anche di non riuscire a concludere questo scritto. “Voglio che sia una lettera d’amore come mai io ne abbia scritto. Sento che sarà così”. Lo disse a sé stesso, rinforzando: “Una lettera d’amore… e a chi potrei scriverla se non a mio figlio? E chi potrei amare di più se non la mia certa continuità, il mio germoglio? L’unico!”

Ed è nato così questo volumetto “Il responso – L’unica lettera d’amore” che si divide in quattro parti. Nella prima parte “L’unica lettera d’amore” indirizzata al figlio. Nella seconda parte “Sparso Fra le cose eterne” (18 quartine con versi endecasillabe). Nella terza parte “Giornale d’ospedale” (68 quartine tra cui 4 con versi settenari ed 1 con versi ottonari. Citati anche alcuni di quanti sono andati a fargli visita in ospedale: il figlio Salvatore, la moglie Nerina, le sorelle Maria ed Enza, il fratello Sebastiano con la moglie, nipoti, Eleonora, Mario Di Paola, il poeta  Carmelo Eduardo Maimone, il M° Alessandro Monteleone, la poetessa Giusy Contraffatto, la sua biografa Maria Torre, Vittorio, Giuliana, Rosa Boncaldo, la dott.ssa Giusy Barbera, Impossibilitato a recarsi all’ospedale Mariano Pietrini gli fece avere un dono d’amicizia). E nella quarta parte “Conclusione con inno all’amore” (17 quartine endecasillabe).

Ci soffermiamo nella prima parte del poemetto che si apre con “L’unica lettera d’amore” dedicata al figlio Salvatore (Laurea in Scienze Biologiche e Laurea Magistrale in Biologia), docente presso un Istituto Superiore di Chiavari.   Lettera di cui riportiamo qui di seguito la prima parte, invitando a leggerla per intero.

“Caro figlio, ora dico a te quelle stesse cose che mio padre mi disse non molto tempo prima di morire: “Ricorda che quelli come noi sono una categoria in estinzione”, ma tu segui il mio esempio: non dirottare dalla retta via. Ricorda: meglio povero, ma onorato che ricco disonorato. Non fare agli altri tutto quello che non ti piacerebbe fosse fatto a te. Spero tu abbia le spalle talmente larghe e robuste da sopportare le tante pugnalate che, certamente, anche tu riceverai, come le ho ricevute io, da alcuni, se non da tutti quelli a cui avrai fatto del bene. Cerca di adirarti il meno possibile, poiché chi perde il controllo dei propri nervi non è padrone di se stesso. Ti saranno indirizzati insulti e adulazioni; tu segui il consiglio di Odisseo: fai come se fossi sordo. Sappi che il denaro serve per vivere, ma non si vive per il denaro. Conoscerai persone che dell’“IO” e del “Mio” ne hanno fatto una religione; spero che a te l’”IO” ti porti alla continua introspezione e alla correzione degli errori che certamente e umanamente farai. Abbi sempre rispetto di te stesso in maniera scrupolosa e ti sarà più semplice rispettare chi ti sta accanto”.

Ai lettori ricordiamo anche che alla fine del 31 dicembre 2021, stampato a cura del Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) il volume “IMBARCATO ALL’ALBA – ATES MEAE PER UNUM VESTIGIUM” (Le mie arti per un unico progetto) che riproduce in formato normale un monumentale volume, formato da oltre 32 tele tridimensionali dipinte ciascuna di centimetri 56 × 76 e poi da testi poetici (tratti da 19 suoi poemi), l’insieme dei quali compongono un ulteriore poema di 655 versi. Volume con copertina lignea ricoperta di pelle con incastonato un altorilievo bronzeo di cm 40 x 50 di 25 kg! (in rappresentanza della sua attività di scultore). Fra due mesi, in occasione dei festeggiamenti per il suo 55° anniversario di attività artistica sarà posto su un leggio artistico, posizionato nella sua casa museo “Oikos Museion”, ove potrà essere visionato su prenotazione al numero telefonico 338 4969216.

Per contatti con l’artista, ecco la sua mail: messina.giusep@tiscali.it

Nelle foto: 1) La copertina del volumetto “Il responso. Una lettera d’amore”. 2) L’artista M° Giuseppe Messina mentre dipinge. 3) L’artista Giuseppe Messina con “il Librone”.
(Nino Bellinvia)