La poesia si fa soglia: Farinata degli Uberti

Eccoci, per Sapore di poesia, a Farinata degli Uberti: lo “vediamo” in soglia, senza racconto, in segni netti — fuoco e pietra, fronte alta, fermezza che attraversa la fiamma.

Farinata degli Uberti

Fronte che s’erge
Tomba di fuoco
Pietra che arde

Firenze nel petto
Parte che divide
Voce ferma
Sguardo diritto
Non arretra

Alto nel rogo
Disdegna il cerchio
Sta come muro.

Commento

Il ritratto lavora per icone dure: fuoco, pietra, fronte. La figura si alza “contro” senza gridare; la città nel petto indica la passione civile, la “parte che divide” richiama lo scontro politico. La voce resta ferma, lo sguardo diritto: l’idea di resistenza è affidata a verbi minimi e sostantivi concreti. Nel finale, l’altezza nel rogo e il “muro” dicono il disdegno che lo distingue: non c’è gesto teatrale, solo una verticalità che attraversa la pena e la trascende. Tutto resta essenziale, impersonale, sospeso tra fiamma e decisione.

Zeno V. Bolciani

Sabato 10 maggio 2025 – Anno XIX