Teatro. Successo per “I Senzatetto” all’Anglicana

 

Alassio. Ha ottenuto un grande successo nell’ex Chiesa Anglicana di Alassio lo spettacolo presentato da “I Senzatetto”, l’apprezzata compagnia teatrale guidata da Nello Simoncini che porta da quasi trent’anni in tour per piazze e teatri della Liguria la tradizione della Commedia dell’Arte.
In programma la commedia “Gli amorosi inganni” di Tonelmo Samara detto il Plagiaro. Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione Amici di Padre Hermann – per raccolta fondi a favore di tre studenti universitari meritevoli in condizioni di grave indigenza in Africa e per la distribuzione di cesti alimentari destinati a persone in stato di bisogno nel territorio di Alassio – è stato patrocinato dall’Assessorato al Volontario del Comune di Alassio. La compagnia tetrale, oltre a Nello Simoncini, è formata da Tonino Pitasi, Monica Alessio, Mario Giudici, Paolo Sanguineti e Raffaella Simoncini.
“Da un semplice canovaccio legato alla tradizione della Commedia dell’ Arte – ci spiega Nello Simoncini, regista e lo scenografo dello spettacolo – abbiamo sviluppato una storia che si può rivolgere a spettatori di tutte le età. Di solito partiamo da un testo o da un lavoro scritto che, pur rispettando la trama originale, rendiamo più semplice e leggero per essere adattato ai vari tipi di pubblico che incontriamo. Gli amorosi inganni è una agile e divertente storia; il testo di Tonelmo Samar, detto il Plagiaro, ci riporta alla tradizione della Commedia dell’ Arte con ironia e leggerezza“. Con questo spettacolo la compagnia “I Senzatetto”, ha offerto ancora una volta saggio della propria bravura. “Canovaccio della commedia dell’arte – sottolinea Armando D’Amaro, scrittore ed editor – scritto e pensato interamente dalla Compagnia teatrale I Senzatetto.
La storia è ricca di spunti comici e divertenti che servono a far riflettere sulla insuperabile ed antica arte teatrale italiana. Si parte da una classica storia d’amore, con risate e lazzi, che fa da motore a questo genere di rappresentazioni, nelle quali figurano le maschere e i personaggi all’origine della Commedia dell’Arte. Un canovaccio a lieto fine, sempre inevitabilmente acclamato ed efficace. La vicenda si sviluppa con macchiette e archetipi del teatro dell’improvvisazione, che hanno provocato divertimento nel pubblico grazie anche all’ utilizzo di dialetti maccheronici e grammelot“.
Claudio Almanzi
Lunedì 19 maggio 2025 – Anno XIX