
“LA DIFESA”, IL PUNTO DELLA PROF ANTONIETTA BENAGIANO
- 3 Luglio 2025
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LA DIFESA
Quando al possesso terriero venne unito il concetto di inizio e termine dello stesso si ruppe quella continuità nella quale tutti erano inseriti in armonia. Nella realtà di ciò che è mio e di ciò che è tuo venne a deformarsi l’armonia che, a differenza di quanto sosteneva Eraclito, riteniamo non possa nascere dai contrasti. In due si genera discordia, a meno che l’uno dei due sia savio; rarissimo è, però, trovare chi dimostra assennatezza, dato che predominano in tutti i soggetti umani, o quasi tutti, cupidigia e volontà di dominio, di conseguenza da sempre è la discordia a trionfare.
Il mondo non ha compreso la bellezza della pace, si fanno i popoli l’un l’altro guerra dalle prime età della storia, rendono così la Terra una dimora di sofferenza maggiore, e la vita, anche di innocenti, diviene possesso della morte. Ovviamente gli Stati da sempre vanno alla ricerca di possibilità di difesa, le quali sono nel tempo mutate, divenute via via maggiori con lo sviluppo delle potenzialità tecnologiche. Ed è sorprendente quanto a difesa si riesca a realizzare in questo nostro presente che i conflitti vede spegnersi solo apparentemente, si diffondono, invece, qua e là si rinsaldano per quella smania di dominio e cupidigia, di business che l’industria bellica offre. Aveva ragione Socrate: “Tutte le guerre sono combattute per denaro”, e siamo d’accordo anche con Bukowski: “Bisogna ammazzare la guerra”.
Chi ha tale forza? Sarebbe superare ciò che da sempre è stato. Preoccupa il quadro globale degli Stati leader in opposizione su vari piani, alla ricerca inoltre, soprattutto Usa e Cina, di scambi di prodotti per entrambi fruttuosi, in virtù dei quali si è propensi a discutere sui dazi, su terre rare e magneti di cui necessitano gli Usa, sui chip richiesti dalla Cina. E la Difesa ha da tempo superato i mezzi in passato usati da uno Stato per la sua salvezza. Nella recente guerra dei dodici giorni tra Israele e Iran, chiusa anche per l’attacco degli Usa ai siti nucleari iraniani, si sono posti in rilievo come difesa lo scudo antimissile israeliano Iron Dome, l’Arrow 2 e 3 di maggiore portata, oltre ai Patriot statunitensi.
Un sistema del genere era già stato sviluppato sin dal 2011 dalla Rafael Advance Defense Systems israeliano. Nell’era dell’atomica necessita creare sistemi di difesa meglio organizzati a contrastare l’arrivo di missili. Aveva in precedenza compreso questa necessità il Presidente Reagan, pensato quindi nel 1983 ad un programma, lo Strategic Defense Initiative, difesa missilistica spaziale in grado di proteggere gli Usa da un attacco nucleare su vasta scala. Programma abbandonato perché ritenuto troppo costoso. Ci ripensa l’attuale Presidente Trump ritenendo necessario difendere a qualsiasi costo gli Usa da minacce sofisticate. Golden Dome è il progetto in grado di fermare i missili intercontinentali della Russia, i sofisticati droni della Cina.
“Durante la campagna elettorale -egli ha detto pochi giorni fa- ho promesso che avrei realizzato un sistema di difesa missilistica all’avanguardia… abbiamo ora il Golden Dome in grado di intercettare persino i missili dallo spazio”. E il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha annunciato che “lo scudo proteggerà la patria da missili da crociera, missili balistici, missili ipersonici, droni, siano essi convenzionali o nucleari”. Quanto il costo dello scudo missilistico che, sfruttando centinaia di satelliti orbitanti attorno al globo terreste, sarebbe in grado di intercettare le minacce di vettori balistici o nucleari? Trump ha chiaramente detto che l’efficacia dello scudo è pari al 97 per cento, quindi altissima, e che il costo sarebbe di 175 miliardi di dollari. Ma, secondo alcuni, considerando che non dovranno essere salvaguardate località specifiche ma gli Usa nella interezza, potrebbe, proprio per la configurazione geografica degli stessi, arrivare a una cifra ben più elevata, a 542 miliardi di dollari. E molto si discute nel vecchio continente, se debba l’Ue incrementare di molto le spese della Difesa ora che gli Usa hanno con chiarezza detto che non possono darci riparo sotto il loro ombrello.
Ciascuno per sé! E ciò nel mentre crescono i conflitti, potrebbero paurosamente allargarsi, coinvolgere. Quasi con nostalgia da più parti si ripensa alla “guerra fredda”, e viene il presente guardato con apprensione, ancor di più il futuro. Riflettiamo: non è la pace a costare meno in ogni senso? Ma chi impara una volta per tutte la lezione della storia sulla guerra!
Immagine Pixabay
Antonietta Benagiano
Giovedì 3 luglio 2025 – Anno XIX