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Venezia. Prosegue la visita alla Biennale d’Arte per il gruppo di appassionati del comprensorio ingauno. Fra le scoperte più interessanti percorrendo i padiglioni nazionali all’Arsenale la pittrice messicana Frieda Toranzo Jaeger che si ispira nei suoi olii a Diego Rivera ed a Juan O’Gorman; la compianta artista filippina Pacita Abad con le sue multicolori creazioni tessili ed ancora il grafico libanese Omar Mismar con le sue tele dedicate agli eroi nazionali.

“Nel padiglione della Libia – commenta Adalberto Guzzinati, noto critico d’arte – abbiamo apprezzato le creazioni che nascono dall’utilizzo di stoffe e tessuti da parte di Nour Jaouda che stratifica i materiali dando origine a suggestive opere tessili dal colore etereo, ombroso e luminescente. Altrettanto interessante la pittura naif di Aydeè Rodriguez Lopez. Ma non stupiscono solo artisti stranieri, grande interesse suscita nel pubblico e nella critica la porzione di Biennale dedicata a quegli artisti italiani che, per le più varie ragioni, hanno lasciato il nostro Paese per lavorare all’estero”. In effetti alla affermazione della Biennale del curatore brasiliano Adriano Pedrosa “Stranieri ovunque” si trova anche una possibile ed interessante risposta nel bellissimo nucleo di opere dedicato agli artisti italiani all’estero: “Italiani Ovunque”, nucleo storico curato con raffinatezza e gusto da Sofia Gotti e dallo stesso Adriano Pedrosa.

Fra gli artisti presenti Gianni Bertini, Umberto Giangrandi, Domenico Gnoli, Anita Malfatti, Bona De Mandiargues, Tina Modotti, Maria Polo, Aligi Sassu, Gino Severini, Joseph Stella, Mario Tozzi, Edoardo Daniele Villa e la ligure Nenne Sanguineti Poggi a cui dedicheremo nei prossimi giorni un apposito articolo.
Foto: Rosa Daros
(Claudio Almanzi)