Il vescovo Moreira Azevedo esalta i beni culturali del territorio ingauno
- 20 Gennaio 2024
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Albenga. Autore di un centinaio di lavori pubblicati in volumi e riviste, delegato del Pontificio comitato di Scienze storiche, Vescovo di Belali e Lisbona: è il vescovo portoghese Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo che abbiamo incontrato quando è stato è stato ospite della Diocesi di Albenga- Imperia in occasione della stupenda mostra “Onde Barocche”. L’ incontro era stato organizzato nell’ambito del progetto Formae Lucis, in collaborazione con la Fondazione Agostino De Mari e la Fondazione Gian Maria Oddi ed era incentrato sul tema: “Il valore dei beni culturali per l’identità comunitaria”.
Il vescovo Moreira Azevedo, che è nato il 4 settembre 1953 a Milheiros de Poiares, una frazione del comune di Santa Maria da Feira, è stato ordinato il 10 luglio 1977 da monsignor Antonio Ferreira Gomes, vescovo di Porto. Docente e vice Rettore dell’Università cattolica del Portogallo, per 23 anni, è stato nominato nel 1998 segretario della commissione episcopale per il clero e successivamente ha avuto importanti incarichi. Divenuto vescovo di Belali e Lisbona il 4 febbraio 2005, ha assunto nel 2011 la carica di delegato del Pontifico consiglio della cultura e di recente è stato incaricato alla delega del Pontificio comitato delle Scienze storiche.
“Al centro del nostro interesse – ha sottolineato il vescovo Moreira – ci deve essere la custodia delle opere che ci hanno lasciato i nostri predecessori. I beni culturali sono alla base della nostra identità comunitaria e l’interrelazione fra opere d’arte, comunità e tessuto sociale è fodamentale. “Ogni epoca ha avuto il suo linguaggio e la sua storia e questo rapporto è sempre stato proficuo e fecondo di interrelazioni e comunicazioni anche attraverso le scelte che ogni epoca, e ogni luogo, hanno operato esprimendosi nell’arte”. Con il suo illuminante intervento il vescovo Moreira ha catturato l’attenzione del pubblico che ha partecipato con domande e con la richiesta di ulteriori approfondimenti sul rapporto tra arte, comunicazione del divino e comunità. La riflessione in sala ha toccato anche il tema della liturgia, concludendosi poi con l’intervento di Sua Eccellenza Monsignor Guglielmo Borghetti e con il suo ringraziamento finale per la presenza stimolante di Monsignor Azevedo alla discussione.
(Claudio Almanzi)