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Bruxelles scelga tra estremismo ambientalista e salvaguardia industria e occupazione

Presentata interrogazione a Commissione UE

Bruxelles. “Lo stop ai motori endotermici dal 2035 mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro e conduce l’Europa al suicidio industriale, economico e sociale. Secondo uno studio dell’European Association of Automotive Suppliers, la bilancia tra posti di lavoro perduti e guadagnati dalla transizione all’elettrico sarà di 275 mila posti di lavoro persi, dei quali 60 mila in Italia. I primi segnali di questa prospettiva drammatica sono già sotto gli occhi di tutti: di recente in Germania la multinazionale Robert Bosch GmbH, prima produttrice di componenti per autovetture, ha annunciato che lascerà a casa 1200 addetti entro il 2026 a causa dei costi legati alla transizione, mentre la ZF Friedrichshafen, leader mondiale di componenti nell’industria dei trasporti, ha annunciato che per la stessa ragione potranno andare in fumo fino a 12 mila posti di lavoro. Chiediamo alla Commissione UE in che modo intende fronteggiare i gravi problemi sociali che si verificheranno con la transizione forzata all’elettrico e se, di fronte allo scenario che si prospetta, non sia il caso di salvare i motori endotermici attraverso una revisione delle misure contenute nel pacchetto “Pronti per il 55 %” e investendo su tecnologie alternative come i biocarburanti. Per Bruxelles è arrivato il momento di scegliere tra l’adesione miope e scellerata all’estremismo ambientalista e la salvaguardia dell’industria, dei lavoratori e delle famiglie europee”.

Così in una nota Isabella Tovaglieri (Lega), membro della commissione Industria del Parlamento europeo, firmataria di un’interrogazione alla Commissione UE sulla perdita di posti di lavoro causati dalla transizione all’elettrico.​
Nella foto l’on. Isabella Tovaglieri.
(C.S.)