
“Guarda in alto!”, 24ª opera di Antonietta Benagiano edita dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli
- 28 Aprile 2021
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È in distribuzione “Guarda in alto!” di Antonietta Benagiano, scrittrice italiana versatile (poesia, narrativa, saggistica, teatro) che nelle opere pubblicate, come nelle pagine di saggistica e negli articoli presenti nel web, manifesta un pensiero di portata universale. “Guarda in alto!” è il suo terzo poemetto (ventiquattresima sua opera) edito lo scorso gennaio 2021 dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli. Per questo nuovo libro di sicuro l’input è stato proprio il Covid 19 e la particolare sollecitazione di altri scrittori ed in particolare del direttore di Politicamente Corretto, che è stato tri primi a leggere in anteprima il poemetto di 64 pagine e a continuare l’attività sui quotidiani anche cartacei. Le sue pubblicazioni più recenti ripropongono il poemetto, non quello della tradizione montiana o pascoliana, piuttosto di Eliot, cui fa riferimento il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli Roberto Pasanisi nella Prefazione a “La sirena” e ad “Esistenza”, suoi precedenti poemetti pubblicati dal suddetto Istituto. La Benagiano ha uno stile, per Luciano Nanni “personalissimo”, perché nasce dalla fantasia, una qualità oggi non proprio comune, e inoltre da una capacità di scrittura che mostra l’estrema mobilità del linguaggio e il suo adattarsi non solo alle tematiche espresse, ma a una società in continuo movimento.
Del resto Giorgio Bàrberi Squarotti, considerò “La soluzione” un dramma “originalissimo come argomento, impostazione e linguaggio”. presenti nel sito Literary.
Prof.ssa Antoniella Benagiano
Antonietta Benagiano sin dall’adolescenza ha amato non solo leggere, ma anche scrivere. Per decenni però ha cestinato, finché un collega, leggendo per caso una sua pagina, l’ha convinta a non farlo più. In seguito, così, ha preso anche il coraggio di pubblicare, sollecitata in particolare dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e da direttore di Politicamente Corretto che hanno ben notato che la scrittrice appartiene alla generazione educata a vagliare, quindi a non parlare, né a scrivere se il pensiero è banale, non meditato, se il verso non è vivificato da ispirazione autentica.
Per questo nuovo libro “Guarda in alto!”, di sicuro l’input è stato proprio il Covid 19, lo scorso anno, soprattutto in alcuni mesi in cui il lockdown è stato davvero totale, anche nelle regioni dove il Covid era ben poco presente. Nel terrazzo della sua casa paterna, dove si rifugiava per un respiro, rimbalzava il pauroso silenzio dal deserto delle vie mentre le si ripresentavano immagini di ospedali ricolmi di intubati, e insieme il dramma terribile della scelta. Da sempre e in ogni parte della Terra la scelta, come dimostrano i versi sugli Inuit che erano costretti un tempo, per scarsità di cibo, a lasciare in pasto all’orso il familiare vecchio… Infermieri e medici sono dal Covid 19 costretti anche alla scelta… L’uomo è destinato alla scelta, Ananke, la dea che nel mondo della Grecia antica rappresentava la necessità, il fato, costringe pure alla scelta tra vita e morte. Cuore e mente mettevano in moto la creatività, e a sera poi rifletteva su quel che continuava ad accadere, su certe problematiche.
La copertina, è Hannah da “Il grande dittatore” di Chaplin, di cui viene in esergo riportata l’esortazione a guardare in alto, a non perdere la speranza neppure nei momenti drammatici, in totalitarismi e guerre, come per noi nella pandemia. La speranza è pur sempre la leopardiana “goccia” che all’essere umano mai viene meno.
La Prefazione è di Lorenza Rocco, direttrice della rivista letteraria “Sìlarus”, che in efficace sintesi fa cogliere le due sezioni del libro, poemetto e articoli, specialmente nella seconda parte del libro, riscontra negli articoli, presenti una meditazione che è anche filosofica. Li considera inoltre “radiografia possente dell’animo umano… della condizione esistenziale nella contemporaneità”, per la quale Ella coglie che si ha “un sentimento di pietas infinita”. Sono per la Prefatrice “valore aggiunto… brevi e pregnanti pagine, potente invito alla riflessione sul ‘sonno della ragione’ e sull’analfabetismo sentimentale imperante”. E nei tre “momenti del poemetto” (Necessità – Inquietanti – La scelta) evidenzia soprattutto “il dramma Vita-morte, Eros-Thanatos”, che è “antico e nuovo”, la sua origine dalla “hybris” dell’“homo sapiens” che la Natura sfida e quindi il Creatore, “dimentico della caducità dell’esistenza”.
La Postfazione è di Salvatore Giovanni Maria Mallardi, che, come studioso del pensiero ha nei contributi giornalistici evidenziato “l’analisi acuta (e a tratti caustica) dei grandi temi del presente”, la cui comprensione richiede “un esercizio di meditazione” che considera al di sopra della mera attualità. Del “poema breve” (così lo definisce, poemetto gli sembra riduttivo), non paragonabile “ai giardini d’Adone di platonica memoria”, rileva “le radici profonde”. E si sofferma sulla originalità dei due virus in disputa (si dicono incolpevoli di quanto accade poiché, a differenza degli uomini che si macchiano di “hybris”, seguono la loro natura), sul loro “sarcasmo leopardiano”, ponendo anche in rilievo che, mentre in Leopardi è l’infinitamente grande, qui è “un organismo microscopico a mettere in crisi le fragili certezze dell’essere umano… le sue inconcludenti capacità riflessive”.
Prof. Antonietta Benagiano e Prof. Roberto Pasanisi
Pure in quest’opera, come in altre precedenti della scrittrice, è presente il Prof. Roberto Pasanisi che nella sua dotta nota come rileva sempre appieno la Weltanschauung presente in “Guarda in alto!”, come si può trarre dai suoi riferimenti a Saul Bellow, a “Ne muoiono più di crepacuore”, romanzo che il Critico definisce “brillante di invenzioni stupefacenti e rutilanti dritte al cuore e alla mente”, dove la bellezza della modernità è sì meravigliosa ma priva di cuore, morta all’arte. Personaggi complessi, nevrotici, con una narrazione soprattutto di idee, come in “Il maestro e Margherita” di Michail Bulgakov,
E’ il “piccolo ghiacciaio nel cuore” di cui parla Mattew Arnold. Cuore dell’etica capitalistica è, infatti, l’egoismo, il profitto che produce danno, pure pandemie. Chiaro: “Guarda in alto!” va al cuore e alla mente.Karl Kraus sostiene che non tutti coloro che hanno la libertà di pensiero hanno poi il pensiero. Una riflessione del primo Novecento sempre valida, ancor più nel nostrotempo. La globalizzazione sembra aver infatti apportato modifiche globali anche al modo di pensare che s’è avviato a essere omologato verso luoghi comuni spesso banali nell’assenza di capacità critiche e di fantasia autentica. E questo nuovo libro “Guarda in alto!” conferma che Antonietta Benagiano ha creatività, un pensiero frutto di approfondita meditazione, “divergente”, non omologato. Conferma che ella resta sé stessa. I nostri complimenti.
(Nino Bellinvia)