
Barcellona P.G. Presentato con successo il libro “Seguendo Cristo” dell’artista Giuseppe Messina.
- 6 Aprile 2023
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Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Nei giorni scorsi (esattamente il 1 aprile) presso l’Auditorium Parco Maggiore La Rosa, è stato presentato con tanto successo il libro “Seguendo Cristo. Il più grande rivoluzionario”, stampato a cura del Movimento per la Divulgazione Culturale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Autore, anche questa volta in primo piano, è Giuseppe Messina, noto artista siciliano (è di La Gala, frazione di Barcellona Pozzo di Gotto), per la sua grande e valida attività non solo come scrittore, ma anche come scultore, pittore, giornalista, regista, autore e attore teatrale e cinematografico. Artista reduce dalla recente inaugurazione della Scalinata dell’Arte nella zona dei Basiliani, dove una sua opera fa parte dei 60 pannelli in plexiglas e lo stesso ha contribuito fattivamente con la propria esperienza nel campo consigliando agli organizzatori questa tipologia di installazione invece che i murales, che avrebbero dovuto realizzarsi in origine.
Questo suo diciassettesimo libro l’ha inviato anche a Papa Francesco ed a suo nome l’Assessore Mons. Roberto Campisi gli ha, tra l’altro, comunicato: “Papa Francesco ringrazia per il filiale gesto e assicura un paterno ricordo nella preghiera e, mentre invoca l’intercessione della Vergine Maria, di cuore invia la Benedizione Apostolica, di auspicio di ogni bene nel Signore”. Gli ha anche suggerito di partecipare all’Udienza Generale del mercoledì indicando la data prescelta e il numero di biglietti occorrenti.
Ma andiamo all’evento, presentato dallo stesso Messina.
Sono intervenuti l’Assessore Angelita Pino che, oltre a parlare dell’autore del libro, ha anche portato i saluti del sindaco Pinuccio Calabrò e della Giunta Amministratrice della città del Longano che ha concesso il patrocinio gratuito ed il locale; la professoressa Caterina Barresi, in qualità di presidente della “FilicusArte” di Milazzo, che si è espressa sull’operato del Maestro Messina, orgogliosa di averlo anche come socio fondatore della sua stessa Associazione Culturale che ha organizzato l’evento assieme al “Movimento per la Divulgazione Culturale” di Barcellona Pozzo di Gotto, di cui Giuseppe Messina è il Presidente fondatore.
Ad allietare musicalmente la serata è intervenuto il grande Maestro Alessandro Monteleone che con la sua chitarra ha incantato il pubblico presente con una composizione in quattro parti per cui, alla fine dell’esecuzione, Il pubblico è scattato in piedi ed ha attribuito al M° Monteleone un lunghissimo applauso.
A portare la sua testimonianza, dando il via all’evento presentato dallo stesso autore, la professoressa Maria Torre che ha presentato il Messina ed ha accennato ad alcuni dei tanti premi che gli sono stati attribuiti nella sua lunga carriera artistica. Tra l’altro ha ricordato la medaglia d’oro attribuitagli dal Senato della Repubblica Italiana (per la trilogia dedicata ad Omero ovvero ‘Odissea ultimo atto’ che continua l’opera di Omero; ‘La leggenda di Omero’ che reinventa la vita del cieco poeta e ‘Stirpi di Atlantide’ che narra gli ultimi giorni del continente sprofondato in mare di cui racconta Platone), la targa d’argento da parte del Presidente della Repubblica, come premio alla carriera ed infine il Trofeo dell’Assemblea Regionale Siciliana, altro premio alla carriera”.
Relatrice è stata la scrittrice Graziella Lo Vano.. che ha iniziato affermando: “Non si può negare che Giuseppe Messina potrà ritenersi soddisfatto nel constatare di essere circondato da tanti amici ed estimatori nel presentare il suo attuale lavoro. Ciò significa (che ha ben operato, e non solamente in termini di affettività, ma anche e soprattutto in quello che è il suo impegno artistico che non acquieta il suo fervore interiore e che, di conseguenza, trasmette a noi che lo seguiamo da tanto tempo. Io e molti di voi, infatti, c’eravamo per celebrare i suoi cinquant’anni di attività artistica e di impegno culturale nel 2017 in quel luogo meraviglioso qual è il nuovo teatro Placido Mandanici e siamo ancora una volta qui per lasciarci trascinare e travolgere dalle emozioni, stimoli, quando non sono, addirittura, forti provocazioni. Con Giuseppe Messina non si può mai star tranquilli. Egli è un personaggio eclettico (ha continuato) che spazia in diversi ambiti dello scibile umano, con un risultato personale inconfondibile. Sì! Perché il nostro artista riesce ad essere un forte provocatore in ogni ambito che lo vede protagonista, inducendoci ad un approfondimento continuo delle tematiche che affronta di volta in volta nelle sue opere.
Riconosciamo dunque, e diamo plauso a Giuseppe Messina (ha detto ancora) per la meritoria opera che ha portato avanti in questi lunghi anni, tesa a promuovere l’arte in tutte le sue forme, valorizzando la cultura classica del Mediterraneo, e nel tendere a perseguire, appunto, lo stile del bello. I suoi progetti creativi quindi, partono dalla classicità dove affondano le nostre radici”.
Poi, la scrittrice Lo Vano è penetrata nell’intimo contenuto del libro di Giuseppe Messina composto da trentatré poesie, quasi tutte composte in quartine endecasillabe, ed un monologo intitolato “Cristo 432 anni dopo Socrate”, ed ha fatto notare come l’autore abbia trattato, da agnostico, quale egli si definisce, la figura di Cristo, soltanto come uomo rivoluzionario, che aveva capito, a differenza di Barabba, che gli invasori romani non potevano essere sconfitti né con la guerriglia, né con un potente esercito. Ecco, dunque, il Cristo che sceglie di fare la sua rivoluzione predicando l’amore, divulgando il messaggio d’amore che può vincere su tutto, il messaggio di fratellanza, di giustizia, di uguaglianza, di pace, di verità; tutti sentimenti scomodi per i corrotti e i corruttori. Lo stesso Cristo era diventato un uomo scomodo per i sacerdoti corrotti i quali cominciarono a tramare per eliminarlo e ci riuscirono. Infatti non fu il potere di Roma a condannare a morte Gesù Cristo: Ponzio Pilato aveva lasciato nelle mani del popolo la vita dell’imputato Cristo, quel popolo che si era fatto convincere dalla corruzione e scelse di liberare Barabba. Proprio come era successo 432 anni prima al filosofo Socrate, un uomo buono, giusto che lottava per fare trionfare la verità, condannato dal popolo ingrato e corrotto da chi come Callicle, uno degli accusatori del Filosofo, il quale lo aveva minacciato dicendogli “Socrate, tu devi rispettare i guardiani del gregge affinché le pecore se ne stiano buone!”.
Nel suo intervento Giuseppe Messina, specie nel monologo, sapientemente fa un encomiabile parallelismo tra Cristo ed il filosofo greco Socrate, un parallelismo che fa capire come fino ai nostri giorni, quando qualsiasi potere corrotto e corruttore, sia esso politico, religioso economico si sente infastidito da chi è onesto, perciò scomodo, riesce ad eliminarlo, come un qualsiasi ostacolo, spesso servendosi del popolo incolto, disinformato, corrotto o prezzolato.
Nella “nota dell’autore” il Maestro Giuseppe Messina dichiara che “Seguendo Cristo” è il risultato di anni di riflessione sulla figura umana di Gesù il Cristo innocente infamato, umiliato, perseguitato, processato e crocifisso. Accusato di tutto e di niente come tutti gli uomini scomodi al potere corrotto e corruttore. E Cristo era un uomo scomodo, come lo era stato il filosofo Socrate 432 anni prima. Un parallelismo perfetto, com’è dimostrato nello stesso monologo che il Messina ha letto in conclusione dell’evento suscitando un grande, straordinario e corale applauso.
Nelle foto: 1) Da sx: Alessandro Monteleone, Graziella Lo Vano, Angelita Pino, Giuseppe Messina e Maria Torre. 2) Giuseppe Messina legge il suo apprezzato monologo. 3) Giuseppe Messina presenta il chitarrista M° Alessandro Monteleone. 4) Intervento della prof. Caterina Barresi.
(Nino Bellinvia)