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Nel corso di una stupenda mostra un folto e colto pubblico ha apprezzato nei giorni scorsi le recenti sculture del Maestro Giuseppe Messina realizzate attorno all’“Oikos Museion”, la Casa Museo dove vive lo stesso artista ad Acquaficara, periferia di Barcellona Pozzo di Gotto. E qui sono state presentate le opere: “Cristo che spezza la croce”, altezza mt. 3,30; la testa del “Ciclope nel vento”, altezza cm 90; “Demetra fonte di vita”, altezza mt. 4,00; e “Proserpina sorgente di luce, di calore, colore e speranza” altezza mt. 5,40.

Hanno dialogato con il Maestro e parlato di lui noti personaggi, tra cui:

Melo Freni, giornalista, scrittore e regista che non ha posto domande, ma ha voluto fare un “omaggio alla poliedricità del Maestro Messina che, con facilità passa dalla scrittura alla pittura, alla scultura con grande maestria”; Andrea Italiano, storico e critico d’arte ha chiesto al Maestro della composizione materica di Proserpina ed egli ha spiegato che si tratta di un corpo in cemento armato di zinco; Graziella Lo Vano, scrittrice si è pronunciata dicendo, tra l’altro, che “il Messina nell’andare avanti ritorna indietro, ma ciò non è una contraddizione, come potrebbe apparire, è soltanto una ricerca incessante nella classicità dove affondano le nostre radici. Attraverso la scrittura, la pittura e la scultura l’artista lancia i suoi messaggi e ricerca l’interiorità e i rapporti fra gli uomini”; Juliano Maiello, psicologo e scrittore argentino si è espresso manifestando la sua ammirazione per il Maestro e per i suoi lavori in scrittura, in pittura e in scultura che destano meraviglia per la capacità di lanciare messaggi positivi.

A questi si è unito l’emerito Prof. universitario Giuseppe Rando con un intervento che si è palesato come una vera apologia del Messina tant’è che ha detto che “è da paragonare ad un artista del Rinascimento per la sua continua ricerca nella classicità greca, addirittura ha citato Michelangelo Buonarroti in quanto raffinato poeta, pittore e scultore”. Tutti hanno posto delle domande molto interessanti inerenti l’ispirazione mitologica della maggior parte della opere realizzate sia in scrittura, in pitture e scultura a cui Giuseppe Messina ha dato delle risposte altrettanto interessanti asserendo che “nella mitologia classica mediterranea stanno le radici della nostra storia, radici che non possono essere ignorate perché altrimenti si rischierebbe di annientare la nostra realtà”.

Per impreziosire ulteriormente la serata, offrendo la loro pregiata arte, una parte importante, l’hanno avuta i musicisti: il violinista Giuseppe Fabio Li Santi, l’arpista Silvana Urso, e i chitarristi Alessandro Monteleone e Mauro Salamone, che hanno accompagnato l’eccellente voce del mezzosoprano Tiziana Filiti, i quali hanno eseguito sei Cavatine op. 39 di Mauro Giuliani.

A questo punto l’eccellente attrice Rosemary Calderone ha interpretato magnificamente versi di “Imbarcato all’alba” opera dello stesso Giuseppe Messina.

In conclusione Giuseppe Fabio Li Santi, Violino, ed Alessandro Monteleone, chitarra, hanno eseguito musiche di Manuel De Falla, Suite Populaire Espagnole. C’è da evidenziare che lo scroscio dei ripetuti e prolungati applausi ha sottolineato la gratitudine del pubblico.

La brava e bella attrice Rosy Trapa ha avuto il compito di condurre l’evento e lo ha fatto con sapiente professionalità esordendo con il ringraziare il Maestro Giuseppe Messina per averla scelta. Comunque le protagoniste più ammirate sono state Demetra e Proserpina che stanno lì, imponenti, ad osservare dall’alto della loro magnificenza.

Il finale a sorpresa lo ha offerto il padrone di casa che dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti, ha conferito degli omaggi consistenti in riproduzioni di sue opere su mattonelle di cm 25 X 33 ai musicisti, alle attrici ed agli operatori culturali Alfredo Anselmo e Pino Cordaro. Ma non è mancato lo spuntino finale poiché, come previsto, si era fatta l’ora tarda e bisognava quietare la voglia di mettere qualcosa sotto i denti.

Con grande piacere si è potuto constatare che l’evento ha riscontrato il gusto non soltanto dei presenti, ma anche di chi ha potuto osservare foto e video notizie da Facebook ed altri media. Tra quanti hanno fatto pervenire interventi e messaggi:  Davina Catalano fotografa; Alfredo Anselmo giornalista; Tonino Privitera docente, Vittoria Arena, operatrice culturale di Messina; Nino Famà, emerito docente di letteratura ispanica all’università di Toronto in Canada; Giovanni Fugazzotto, docente in pensione; Eugenia Giocolo di Chivilcoy, Argentina; Pietro Gitto, pensionato.

Nelle foto: 1) Uno scorcio di pubblico con la scultura “Proserpina” sullo sfondo 2) Il giornalista Melo Freni e il Maestro Giuseppe Messina  3) Le attrici Rosemary Calderone e Rosy Trapa con Giuseppe Messina 4) L’artista Messina e il critico d’arte Andrea Italiano.
(Nino Bellinvia)