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Carpi (Mo). Sabato, 11 febbraio 2023, si celebra la XXXI Giornata Mondiale del Malato, istituita da san Giovanni Paolo II. Giornata che vuole essere un’occasione per “sensibilizzare il Popolo di Dio e le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi”. Nel suo messaggio il Santo Padre Francesco dice «Abbi cura di lui». La compassione come esercizio sinodale di guarigione. 

A ricordarcelo è Marietta Di Sario, che spesso è in contatto con noi con le sue testimonianze, tra cui, l’ultima pubblicata, quella dello scorso  26 ottobre (Testimonianza di Marietta Di Sario da  Medjugorie).

Ma ecco quanto ci ha scritto in questa nuova testimonianza che pubblichiamo con piacere.

“In occasione della giornata mondiale del Malato, quest’anno mi rivolgo alle Dame e ai Barellieri volontari dell’Unitalsi, agli angeli custodi premurosi capaci di affiancarsi a chi soffre, come operatori di pace e portatori di gioia.

Voi che fate volontariato con entusiasmo e con gioia, sapete bene che dietro ad una disabilità fisica, come ad esempio l’essere inchiodati ad una carrozzina, c’è sempre sofferenza, non solo nel corpo: anche il cuore è ferito, tante volte dall’indifferenza degli altri. A queste persone sapete portare sollievo e tenerezza!

Siete testimonianza di una preziosa missione proprio in un momento tragico come questo, dove il mondo è sconvolto dall’odio e dalla guerra.

Mentre si uccide e sembra che la vita di tanti giovani non abbia valore, voi vi fate prossimi agli altri secondo l’insegnamento del Vangelo e date a piene mani; ogni vita, ogni essere umano è un tesoro da difendere e custodire con tutte le forze.

In ogni sguardo tenero e gentile, in ogni mano che si posa sulle spalle, magari con una carezza, si vede chiaramente la Luce di Dio: l’ascolto vero, i gesti di affetto, la condivisione delle esperienze sono un segno del Suo Amore e riescono a creare la comunione vera.

E’ un donarsi reciproco: ognuno dà e riceve a sua volta.

E l’Amore non chiede nulla in cambio.

Il vostro servizio si veste di bellezza e grida che ogni creatura è unica e speciale, insieme al cielo, il sole, le stelle e a tutto ciò che è stato creato per un atto di Amore.

Essere disabili non significa essere diversi in senso negativo, ma semplicemente avere dei doni che vanno scoperti, valorizzati ed amati; è proprio Gesù che ha dato testimonianza di questo, esaltando quelli che erano “ gli ultimi” agli occhi del mondo.

Essere volontari significa farsi prossimi ai fratelli per scelta consapevole e farlo con gioia.

Quindi ringrazio l’Unitalsi, che si adopera per l’accoglienza verso i più fragili e svolge questo servizio con costanza, impegno e attenzione.

Tutti possiamo offrire un po’ del nostro tempo per aiutare il prossimo e scoprire che è nel donarsi gratuitamente agli altri e nel volersi bene che si scopre la vera gioia.

Anche la nostra Mamma Celeste ha pronunciato il suo “sì” per servire il Signore, con semplicità ed assoluta dedizione, per tutta la vita.

Quest’anno l’associazione festeggia i 120 anni dalla sua nascita: il mio augurio ai volontari è che , sorretti dalla fede e dall’esempio della Vergine, possano continuare la loro missione con fedeltà ed entusiasmo ed amore”.

Marietta Di Sario Carpi (Mo)

Ricordiamo ai lettori che Marietta (ha compiuto 67 anni lo scorso 6 giugno) è una donna 67enne lucana (Consigliere Sottosezione dell’Unitalsi di Carpi), invalida al 100% agli arti inferiori e superiori, a causa degli effetti devastanti della poliomielite che l’ha colpita quando aveva solamente quattro anni. Da allora è costretta a vivere inchiodata su una sedia a rotelle. Da sola non riesce a compiere neppure il più banale gesto. Dipende completamente, in tutto e per tutto, dagli altri come abbiamo detto altre volte.

La ringraziamo come in occasione delle precedenti testimonianze e le auguriamo ogni bene, ricambiando per quello che continua a dare a noi tutti.

Nella foto Marietta Di Sario sulla sua carrozzella.
(Nino Bellinvia)