image_print

Riceviamo e pubblichiamo la Newsletter di Paolo Farinella

La Newsletter di Paolo Farinella, prete

 

Numero 4 / 19 – 03– 2025

 

CHIESA DI GENOVA MEGLIO CHIUDERLA
 

DIOCESI DI GENOVA  ILLEGALITÀ CONTINUA

LETTERA
AL CONSIGLIO PRESBITERALE
E AGLI ALTRI PRETI
E LAICI INTERESSATI

[Per chi non fosse addentro:  Il Consiglio Presbiterale (= CP) è un organo ecclesiastico elettivo
(Codice di Diritto canonico [= CJC] can. 495-502)].

Esso è «consultivo» e si compone di N. 30 membri: N. 18 eletti dal clero; N. 2 dai religiosi; N. 3 sono membri di diritto e N. 7 di nomina vescovile. Se il vescovo non ha discrezionalità nella scelta dei 7 riservati a lui, ma è onnivoro, c’è un problema.
Nel CP di Genova i 7 «vescovili» più i 3 di diritto più il vescovo stesso e il vicario generale, sommano N. 12 (tutti «curiali») su 30, cioè il 40%: la curia potrebbe farsi un CP da sola.
Anche «la maggioranza dei preti eletti dai preti», per ignoranza o compiacenza, attacca l’asino dove vuole il «padrone», finendo per non rappresentare, tradendoli, chi li ha eletti (poi critichiamo Putin!!!).

Il Diritto canonico stabilisce che il Vescovo «deve» costituire il CP entro un anno dal suo insediamento. Il frate minore che comanda la diocesi di Genova, Marco Tasca, ci ha messo più di tre anni: «chi va piano, va sano e va lontano», ma «non arriva mai». Fece le elezioni, ma col suo Rasputin «de noantri», il vicario generale, tal Marco Doldi, docente di Morale (sic!!!, sic!!!!), non osservò nessuna norma come prescritte dallo Statuto e dal CJC. Nessuna! (parola di Scout!). Ne risulta che il CP attuale è invalido e nullo.
Visto che nemmeno gli eletti nel CP hanno fatto una piega, nemmeno per sbaglio, pur avendone l’obbligo, ho scritto al vescovo e a tutti gli interessati, poi ho pubblicato la mia Newsletter e, infine, ho esposto denuncia alla Santa Sede (qui non posso dire ragioni motivazioni, senza violare impegni assunti). In più, ho appena finito una puntigliosa relazione sullo stato della diocesi (CP, Fondazione San Lorenzo Impresa sociale, Magistrato di Misericordia, disastrosa gestione del Museo Diocesano, perennemente in perdita, aggravata da quando hanno licenziato Festigium di Raoul Bollani).
Non dimentico la storia delle Torri della Cattedrale e lo stravolgimento del Capitolo, manipolazioni per cambiarne maggioranza e lo scempio giuridico in cui il vicario generale in sinergia con vescovo e vicari lo hanno affondato con la complicità attiva della maggioranza illegittima dello Capitolo, che, però, ha anche «giurato su Dio e i Santi Vangeli».
Parlo ancora di mons. Carlo Sobrero che aspetta da tre anni di essere, come prescrive il Codice, restituito «in integrum» con risarcimento morale, pubblico e per decreto scritto, pena la rimozione del vescovo stesso.

Nella questione delle Torri della Cattedrale è imolicato anche il Comune di Genova, perché un suo rappresentante nella commissione di garanzia del Museo diocesano, dal vescovo Tasca è stato  nominato presidente della Fondazione San Lorenzo. Regna l’incompetenza, l’assenza di qualsiasi forma imprenditoriale (e si vede!!!), la mancanza di qualsiasi professionalità. La domanda che, come prete, mi pongo è la stessa che poneva Gesù: «Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?» (Lc 16,11; 12,56; Mt 16,3; Gv 3,12). «Ah! Saperlo!». So che Roma è molto preoccupata per la diocesi («e più non dimandate»). Nel Giubileo della «speranza», possiamo dire che solo se si discute e ci si mette in gioco, c’è speranza, che, però, va nutrita con la propria vita.

Nella Berlino del nazismo, nel 1942-43, mentre tutti fecero finta di non sapere, CINQUE STUDENTI UNIVERSITARI E UN PROFESSORE (in totale N. 6 persone [!!!!!!], cattolici, protestanti e un ortodosso: la Rosa Bianca-Weiße Rose) si opposero attivamente al Nazismo, invitando la società civile a insorgere. Furono fucilati. Dai 21 ai 24 anni,  agnelli sacrificali consapevoli, essi riscattarono, «ante previsa merita», la dignità della nazione tedesca (diconsi N. 6 persone).

Oggi la Germania può dire: non tutti i tedeschi furono vigliacchi perché 5 ragazzi (tra cui fratello e sorella) e un docente si opposero in quanto tedeschi alla degradazione hitleriana in nome della civiltà e della fede cristiana.

Se oggi, io, Paolo Farinella prete, alla mia età di 78 anni, conscio della brevità della mia vita, lascio gli studi di Bibbia, Storia e Filologia ebraica e greca per parlarvi pubblicamente, cosciente del disturbo deliberatamente arrecato a un «clero sdraiato per terra» (Copyright del card. Dionigi Tettamanzi), lo faccio unicamente per salvare il loro onore e la loro dignità di preti.

Quando, fra qualche millennio, si farà la storia dei nostri giorni, diranno: «Come mai tutti tacquero? Non avevano anche loro il vangelo»? «Non è vero – si risponderà –, ci fu uno che comprese prima degli altri, più degli altri, il quale, contro se stesso, disse parole forti e dolci per amore di Giustizia e di Verità, della Dignità delle persone e della Profezia, avendo profonda pietà di una chiesuola e di un clero senza onore; egli ne coprì le vergogne con religiosa misericordia, combattendo la “Teologia del non-tocca-a-me”, negazione nefasta di Dio e delle persone perbene). In memoriam.

A tutti un caro saluto, libero e liberante.

Paolo Farinella, prete
(paolo@paolofarinella.eu)


C.S.

Mercoledì 19 marzo 2025 – Anno XIX