
Alla Biennale Architettura di Venezia assegnati i Leoni d’Oro
- 20 Maggio 2023
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Venezia. Premiazioni alla Biennale Architettura 2023: i Leoni d’oro della rassegna internazionale veneziana sono andati al Padiglione del Brasile (intitotalo “Earth”), al nigeriano Demas Nwoko (Leone alla carriera) ed allo Studio DAAR.
Le menzioni speciali sono state assegnate invece alla Gran Bretagna (Dancing Before the Moon) a Tahndi Loewenson (Force Majeure section), allo studio Wolff Architechts ed a Twenty Nine Studio-Sammy Baloji.
Il Padiglione brasiliano è stato premiato per la prodigiosa genialità ed inaspettata spettacolarità dell’intervento architettonico che “ha centrato – si legge nella motivazione- le filosofie e gli immaginari della popolazione indigena e nera verso modi di riparazione della Terra”.
Meritato anche il premio assegnato al nigeriano Nwoko: “Con la sua enfasi sul futuro- ha commentato Lesley Lokko, direttrice della Mostra veneziana- sembra del tutto appropriato che il Leone vada a un professionista il cui lavoro si è svolto negli ultimi settanta anni, ma che non smette di essere curioso del presente. Un grande artista designer, dalla propensione poliedrica. Le sue architetture in Nigeria sono realizzate con un’attenzione ai materiali locali, con un approccio precursore alla questione delle risorse primarie”.
Il premio alla coppia italo palestinese composto da Sandi Hilal e Alessandro Petti è stato assegnato “per il loro impegno di lunga data – si legge nella motivazione- teso a un profondo coinvolgimento politico con pratiche architettoniche e di apprendimento della decolonizzazione in Palestina e in Europa”.
La motivazione per la menzione speciale alla Gran Bretagna è così riassumibile: “la strategia curatoriale e le proposte progettuali che celebrano la potenza dei rituali quotidiani come forme di resistenza e come pratiche spaziali nelle comunità della diaspora”.
Altrettanto meritata quella a Loewenson (Londra, Regno Unito) il cui lavoro è collocato al Padiglione Centrale, Giardini e che ha commentato il suo premio con una elogio alla Biennale architettura 2023: “Una Biennale come questa non va vista in isolamento, è il risultato di una costellazione di architetti, artisti, scrittori, intellettuali, pensatori, pratictioners, che osano tanto in un mondo per darci la gioia di costruirlo. È un onore essere qui tra voi e continuare un discorso collettivo. Spero di poter continuare a lavorare così insieme a tutti voi”.
Menzione speciale anche a Wolff Architects, studio composto da Ilze Wolff (Cape Town, Repubblica del Sudafrica, 1980) e Heinrich Wolff ( Johannesburg, Repubblica del Sudafrica, 1970), per “l’ approccio innovativo alle risorse, alla ricerca e alla rappresentazione”.
L’ultima menzione speciale è andata infine a Twenty Nine Studio / Sammy Baloji per una interessante installazione in tre parti che cerca di interrogare il passato, il presente e il futuro della Repubblica Democratica del Congo.
(Claudio Almanzi)