
Cengio, coppia truffata da finti carabinieri: 5 denunce
- 8 Ottobre 2025
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I Carabinieri di Cengio hanno individuato cinque persone accusate di aver raggirato due coniugi con la falsa storia di un incidente del figlio
Cengio. Un anno di indagini serrate ha permesso ai Carabinieri della Stazione di Cengio di ricostruire i passaggi di una truffa ai danni di due coniugi ultra-sessantenni residenti in Val Bormida. Cinque persone, tutte residenti in provincia di Napoli e già note alle forze dell’ordine, sono state denunciate alla Procura della Repubblica per aver messo in atto il raggiro.
L’indagine è partita da una denuncia presentata il 1° ottobre 2024, dopo che, il giorno precedente, la coppia era stata contattata telefonicamente da sedicenti “carabinieri”, un presunto “avvocato” e un falso “perito assicurativo”. Con tono concitato, i truffatori avevano raccontato che il figlio della coppia avrebbe causato un grave incidente stradale e che, per evitare il carcere, serviva una somma immediata per “l’assistenza legale”.
Pochi minuti dopo, un complice si era presentato alla porta dei coniugi, ritirando gioielli e preziosi per un valore di circa 30.000 euro. Solo in seguito le vittime avevano compreso di essere state ingannate.
Un copione purtroppo già visto, che sfrutta l’ansia e la paura dei familiari per indurre decisioni impulsive.
Nonostante la complessità del caso e i numerosi tentativi dei truffatori di depistare le indagini — con telefoni intestati a falsi nomi e identità fittizie — i Carabinieri di Cengio hanno proseguito con pazienza e metodo. Dopo dodici mesi di accertamenti, analisi dei tabulati e riscontri incrociati, sono riusciti a risalire ai responsabili. Si tratta di cinque uomini tra i 24 e i 34 anni, tre dei quali già detenuti o agli arresti domiciliari, e uno sottoposto a messa alla prova.
Il lavoro investigativo ha consentito di smascherare un gruppo ben organizzato, dedito a truffe analoghe in varie regioni italiane, sempre con lo stesso schema: telefonate allarmanti, richiesta di denaro o preziosi, e un finto incaricato che si presenta a casa delle vittime per ritirare la “cauzione”.
Le indagini, coordinate con la Procura di Savona, si trovano ancora nella fase preliminare, e i provvedimenti adottati non implicano la responsabilità degli indagati, in attesa delle decisioni dell’Autorità giudiziaria.
Le truffe ai danni di persone anziane o vulnerabili continuano a rappresentare un fenomeno diffuso e insidioso. Oltre ai danni economici, le vittime subiscono gravi conseguenze psicologiche: senso di vergogna, perdita di fiducia e paura di nuovi contatti.
Per questo, l’Arma dei Carabinieri sottolinea l’importanza della prevenzione e della denuncia immediata, anche quando prevale la sensazione di ingenuità o di smarrimento.
Le campagne informative e gli incontri pubblici organizzati dalle stazioni locali dell’Arma restano strumenti fondamentali per diffondere consapevolezza e ridurre il rischio di nuovi episodi.
“Un genitore preoccupato può perdere il buon senso – ricordano i militari – ma chiamare subito il 112 e verificare ogni dettaglio può salvare da gravi perdite e da amari rimpianti.”
Foto fornita dall’Ufficio stampa
C. Folco
Mercoledì 8 ottobre 2025 – Anno XIX