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Oggi, per la rubrica Sapore di poesia, è la volta di Caronte: il traghettatore dell’Acheronte “visto” dalla poesia di soglia. Niente citazioni, solo segni rapidi: remo e barca, occhi che bruciano, il passaggio tra le sponde.

Caronte

Nocchiero d’ombra
remo che batte
barca che stringe

fiume che inghiotte
occhi di brace
grido che chiama
vento di spinta

non giudica
traghetta confini
sponda di buio.

Commento
La figura emerge per gesti e oggetti: remo, barca, fiume. Gli “occhi di brace” suggeriscono forza implacabile, non ferocia gratuita. Il suono è secco, ritmato, come colpi di remo; l’azione è essenziale: accompagnare oltre, non decidere. “Non giudica” centra il ruolo: servizio al confine, passaggio e non sentenza. La chiusura sulla “sponda di buio” lascia il senso sospeso nel varco: un attraversamento che riguarda più l’atto del passare che la meta.

Zeno V. Bolciani

Sabato 19 aprile 2025 – Anno XIX